La disciplina e il sogno è il titolo della mostra con le opere di Luigi Ravasio, scomparso nei mesi scorsi dopo aver dedicato la sua vita all’arte. L’inaugurazione è in programma sabato 24 novembre alle ore 17 al Centro culturale S. Bartolomeo di largo Belotti 1, a Bergamo. L’esposizione ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Bergamo, assessorato alla cultura.
Chi lo ha conosciuto sa che per lui l’arte era introspezione, ricerca del sé, della propria identità, del proprio io espressivo. Ma anche interpretazione. Libera. “Io do sempre un titolo a ogni mia opera – diceva Luigi Ravasio (1930-2018) – ma non importa che lo si conosca, perché chi guarda un mio quadro deve ritrovarsi, deve riconoscere un pensiero o un’idea che gli appartengono. Deve poter essere catturato da linee geometriche e colori, per ritrovarsi proiettato in un sogno, il suo. All’interno del quale ciò che conta più di tutto è la sua identità profonda”.
Nel suo studio tutto era in ordine. Nulla era lasciato all’improvvisazione. Ogni opera doveva essere il risultato di una ricerca scrupolosa e di calcoli precisi. Per questo non realizzava mai un quadro senza aver fatto prima uno o più bozzetti. Non arrivava mai al lavoro finale se prima non era convinto che il suo racconto artistico, il suo pensiero si potesse realmente concretizzare e che chiunque vedesse il suo quadro finito venisse con lui catturato in un mondo in cui la realtà diventa astratta e la mente è libera di viaggiare senza ostacoli.
Il titolo della mostra, che sarà inaugurata sabato 24 novembre alle ore 17 al Centro culturale S. Bartolomeo di largo Belotti a Bergamo, si ispira proprio ai due elementi che hanno accompagnato la vita artistica di Luigi Ravasio: la disciplina e il sogno.
“Disciplina – spiega la figlia Giuditta – perché mio padre ha sempre realizzato quadri partendo da regole precise, facendo calcoli, scegliendo un determinato dosaggio di colori e attenendosi scrupolosamente a un metodo. Però, nello stesso tempo, invitava le persone che guardavano i suoi quadri a non lasciarsi condizionare dal titolo da lui proposto, perché ciascuno poteva darne un’interpretazione. Questo è quello che ha cercato di fare ed è ciò che mi piacerebbe venisse vissuto dai visitatori della mostra”.
Il luogo scelto per l’esposizione non è casuale. Perché Luigi Ravasio era affezionato al Centro culturale S. Bartolomeo, dove aveva già esposto negli anni Novanta.
Quando
Inaugurazione sabato 24 novembre alle ore 17, con la presentazione della gallerista Silvia Agliotti.
Introduzione musicale di Cesare Zanetti, violino, e Daniela Ferrati, pianoforte.
L’esposizione sarà visitabile fino al 16 dicembre, a ingresso libero, da martedì a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Il lunedì su appuntamento ai numeri 349 7822832 o 340 6837010.
Dove
Centro culturale “S. Bartolomeo”, largo Belotti 1, Bergamo.
Ufficio stampa
Claudio Trementozzi
telefono 335.6671.574 – www.claudiotrementozzi.it
Data e Ora
24/11/2018 / 17:00 - 21:00
Luogo
Centro culturale S. Bartolomeo