Skip to content
Rivista Segno

Rivista Segno

Attualità Internazionali d'Arte Contemporanea

Primary Menu
  • Segno
    • Nell’ultimo numero
    • Redazione
  • Abbonamenti
    • Abbonamento regalo rivista Segno
  • Pubblicità
    • Specifiche pubblicità
    • Formati
    • Banner
  • Contatti
  • Segno TV
  • Segno digitale
  • Archivio eventi
  • Home
  • Recensioni
  • Essere Fausto Delle Chiaie. L’artista romano in mostra a Palazzo Merulana
  • Notiziario
  • Recensioni

Essere Fausto Delle Chiaie. L’artista romano in mostra a Palazzo Merulana

Cristina Rosati

Condividi:

  • Stampa
  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter

Nel documentario La bellezza incomprensibile, andato in onda su Rai3 nel 2014, Domenico Iannacone rifletteva: “Quando qualcuno per 25 anni sceglie un luogo e lo cura come fosse una casa, quel luogo col passare del tempo si anima, e prende la forma di chi lo ha abitato”. Il luogo cui si riferiva è il Museo all’Aperto, il qualcuno è Fausto Delle Chiaie. Dall’8 al 24 giugno il Museo è ospitato nel Giardino delle Sculture di Palazzo Merulana, a Roma. La mostra si intitola All’ombra del bambù.

L’artista presenta 14 lavori, alcuni inediti, altri già noti alla sua affezionata cerchia di estimatori, sostenitori, seguaci.  In occasione dell’inaugurazione è stato presentato anche il libro-opera, Fuori catalogo,pubblicato da Kellermann. Nel libro, raccolta di pensieri ordinati in forma quasi diaristica e ricchissimo di foto, Fausto parla in prima persona e chiarisce il suo processo creativo, svelando preziosi dettagli su quello che potremmo chiamare “il metodo delle Chiaie”. 

Nato a Roma nel 1944, l’artista fa parte della generazione che ha preso in pieno la Pop Art, l’Informale e l’Arte Povera.  Studia all’Accademia di Belle Arti e negli anni Settanta comincia a lavorare ispirandosi a Matisse, Picasso, Giacometti, Duchamp. Nel 1986 firma il “Manifesto Infrazionista”, dove infra-azione è collocazione dell’opera nel luogo e veloce allontanamento dell’autore. Delle Chiaie ha esposto in Italia e all’estero, ma è nella sua città che ha creato un Museo permanente all’Aperto, occupando artisticamente il Pincio, la Galleria Sciarra, Piazza Borghese e Ponte Sant’Angelo, e dalla fine degli anni Ottanta l’area tra l’Ara Pacis e piazza Augusto Imperatore. 

Una casa Fausto ce l’ha, nella piccola Sgurgola, a una settantina di chilometri da Roma. Ogni giorno prende il treno, arriva in città, recupera il carrellino che custodisce i suoi “pensieri in forma”, raggiunge il “suo” pezzo di strada, e su un muretto, o in terra, allestisce il museo.  Prima allinea i cartellini delle opere, in ordine rigoroso, perfettamente equidistanti tra di loro, e solo dopo dispone i lavori. Non è un’installazione, ma un percorso artistico che ha un principio e una fine. Nulla è casuale, tutto è frutto di riflessione e acquista un senso nel luogo in cui si trova. La strada è fondamentale: nel libro Fausto spiega bene il concetto di “opera assorbente” cioè “capace di contenere visivamente anche ciò che la circonda”.

I lavori sono libere associazioni tra uno o più oggetti e un cartellino/commento “aperto”.  È l’enigmistica dei nostri tempi, sono riflessioni su come siamo, ironiche metafore del quotidiano. Ho fatto una barca di soldiè una barchetta di alluminio o di plastica con dentro delle monetine. Altro classico sono le frecce tracciate col gessetto bianco sull’asfalto: le segui e arrivi nel bel mezzo della strada trafficata, e lì c’è un mucchietto di monete: è Investimento sicuro. Poi c’è Il doppione, collaudataopera-performance ripetuta dal 1993: una foto dell’artista posata sul muretto, col commento “l’artista è dietro”.  Ti giri, e c’è lui nella stessa posa, come in uno specchio. Fausto non descrive né conclude, piuttosto indica.

 “Io faccio parte del luogo, lo presiedo, lo allestisco; il luogo è il museo; il museo non è mio; io sono l’opera, il custode, il curatore, l’allestitore, il cassiere”, dice. L’artista coincide col museo, che appartiene a tutti.  Tutto è opera, anche i passanti che si fermano incuriositi. 

Fausto non vende, scambia con un‘offerta libera. Ma è la condivisione coi visitatori/passanti il suo vero tesoro, poiché i messaggi prendono vita non appena qualcuno li coglie. Fausto non spiega niente, dà solo l’opportunità di capire, è come un maestro zen, batte un colpo e poi aspetta. 

Chi intercetta i suoi messaggi lo interroga come fosse un oracolo di strada che legge nelle viscere dell’assurdo quotidiano, ma la risposta è una domanda e il ciclo non finisce mai. Il meccanismo somiglia al dialogo socratico; ma qui il filosofo facilitatore risponde con l’oggetto, il lavoro maieutico di Fausto è mediato da materiali di scarto, piccoli giocattoli, disegni. 

Roma è il suo ambiente naturale, perché questa città è come lui, un luogo in cui vita e arte sono proprio la stessa cosa, in cui l’espressione artistica scorre senza ostacoli, si confonde col bello e col brutto e prima o poi trova una sua collocazione. Fausto è il tipo di persona che riesce a governare il fiume del suo essere più profondo lasciando che si depositi nell’atto artistico; il sé che preme alle porte della sua coscienza prende la strada dell’ironia, si accomoda nell’alveo del paradossale. È la via della salute fisica e mentale, per questo Fausto incuriosisce tanto, tutti vorremmo sapere come si fa.

Qualche anno fa ero su un autobus affollato, a Corso Vittorio. Dal finestrino l’ho visto, camminava a passo svelto sul marciapiede trascinando il suo carrellino. Era inverno, al tramonto, forse aveva finito la sua giornata di lavoro, ma non andava verso la stazione, era diretto al Lungotevere, come sospinto da un’urgenza, determinato ad arrivare. Avrei voluto farmi largo tra la gente e scendere al volo, fermarlo e parlargli, ma non lo feci. Cosa avrei potuto dirgli. Fausto conosce la via del saggio, va lasciato andare.

All’Ombra del Bambù. Mostra di fausto delle Chiane.

Palazzo Merulana

Via Merulana, 121, 00185 Roma RM

Fino al 24 giugno 2019

Tags: Fausto delle Chiane Pallo Merulana Roma

Continue Reading

Previous: Julian Charrière- All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere
Next: Kaleidoscope

Potrebbe interessarti anche

Chiara Fumai | As Walls Keep Shifting
  • Notiziario

Chiara Fumai | As Walls Keep Shifting

Maria Vinella
Fondazione Biscozzi / Rimbaud
  • Notiziario

Fondazione Biscozzi / Rimbaud

Comunicato Stampa
Pistoletto La nostra storia guarda avanti
  • Notiziario
  • Rivista
  • Segno Story

La nostra storia guarda avanti

Maria Letizia Paiato
unnamed-63 Giovanna Cassese riconfermata come Presidente dell’ISIA di Faenza
  • Notiziario

Giovanna Cassese riconfermata come Presidente dell’ISIA di Faenza

Redazione
Eva Marisaldi, immagine guida XV Giornata del contemporaneo, 2019. AMACI: XV GIORNATA DEL CONTEMPORANEO
  • Anticipazioni
  • Notiziario

AMACI: XV GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Redazione
De Chirico, Giorgio (1888-1978): Ariadne, 1913 New York Metropolitan Museum of Art *** Permission for usage must be provided in writing from Scala. De Chirico a Palazzo Reale di Milano
  • Notiziario

De Chirico a Palazzo Reale di Milano

Redazione

È online il nuovo sito

Compra l’ultimo numero

Segno 279

Segno 279 - Dicembre/Gennaio 2021

segnonline

Segnonline
Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Ola Czuba a cura di Gaia Bobò visibile presso @casavuota fino al 7 marzo 2021
Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodo Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodoinfoshop di Bologna
Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Bened Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Benedikt Hipp e Claudio Verna" visibile presso @monitorgallery fino al 29 gennaio @smileoftenlovemuch @benedikthipp
Alla mostra "In and against The War on Terra" di @ Alla mostra "In and against The War on Terra" di @oliver.ressler presso @thegalleryapart appena inaugurata e visibile fino al 12 marzo 2021.
Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviast Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviastucky presso @mesiaspace visibile fino al 30 gennaio dalle h12 alle h20
Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo anche a Roma presso la Libreria IL MATTONE 👇👇👇👇👇 in cui potete leggere testi sullo stato dell'arte attuale scritti da critici d'arte nonché nostri storici collaboratori come Achille Bonito Oliva, Pietro Marino, Giacinto Di Pietrantonio, Paolo Balmas, Antonello Tolve, Valerio Dehò, Dario Orphée La Mendola. Inoltre, i nostri giovani collaboratori hanno redatto pagine sulle mostre più interessanti del 2020 e molto altro ancora come una nuova sezione dedicata all'architettura...
200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè 200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè
@bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Ver @bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Verdi, Torino
#segnocè #bruttodavvero #artweek #torino
#SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutt #SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutto" di Leandro Elrich a @stregisrome sede romana di @galleriacontinua #segnocè
Carica altro… Segui su Instagram

Articoli Recenti: Segnonline

L’impero di Larry Gagosian scricchiola?

L’impero di Larry Gagosian scricchiola?

Art Basel e Liste rinviate a settembre

Art Basel e Liste rinviate a settembre

Alla ricerca del nome e del suo ri-trarsi [prima parte]

Alla ricerca del nome e del suo ri-trarsi [prima parte]

Lo stadio dell’arte

Lo stadio dell’arte

AMACI: un annuncio riguardo alla parziale apertura dei musei italiani

AMACI: un annuncio riguardo alla parziale apertura dei musei italiani

Cerca

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
© Rivista Segno. Tutti i diritti riservati - c.f. 91044050689 - p.i. 01464240686 - amministrazione@pec.rivistasegno.eu | Magnitude by AF themes.
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.