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Il moto ondoso dell’opera in mostra alla Z2O Sara Zanin Gallery

Jasmine Pignatelli

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Moto Ondoso Stabile allestita presso Z2O Sara Zanin Gallery di Roma è una mostra da “attraversare” facendosi condurre da un movimento fluttuante, oscillante, instabile o meglio, come recita il titolo, ondoso. Un moto che segue la superficie dell’opera e insegue le sue increspature, le pennellate, le forme, le apparizioni della pittura. Le opere di Jinn Bronwen Lee, Neil Gall, Rezi van Lankveld, Nazzarena Poli Maramotti, Alessandro Sarra e Jessica Warboys sono l’occasione per riflettere su alcuni aspetti specifici del medium pittura a partire dalla suggestione del titolo, che è lo stesso di un racconto di Anne Tyler e rimanda al disegno delle onde, del mare uniformemente increspato, dunque all’idea di una superficie irregolare percorsa da un movimento inarrestabile e continuo.
Curata da Davide Ferri è questa una mostra questa dedicata all’occhio; all’occhio che guarda e che penetra la superficie, all’occhio che scorre, che galleggia, che combatte con l’immagine e che a un certo punto si ferma per contemplare la bellezza dell’arte restituendo plasticamente l’ossimoro suggerito dal titolo: Moto Ondoso Stabile. Un conflitto che si sviluppa non solo in superfice, ma anche nella dimensione intima dello spettatore e del suo attraversare le opere. Ed ecco la rivelazione dei dipinti di Rezi van Lankveld, le cui forme e figure sono fugaci apparizioni, frammenti che si separano da una superficie liquida e magmatica come placche in movimento; i lavori di Jessica Warboys, i Sea Painting, grandi tele non tese, cosparse di pigmenti e immerse nel mare, che registrano i movimenti incontrollati e instabili della natura; le tavole a strati di Alessandro Sarra, falsi monocromi dove le linee e i graffi in superficie, fanno emergere, come bagliori,  i toni di colore sottostante; i dipinti di Neil Gall, che traduce sulla tela, con un approccio fotopittorico, alcuni lavori/esperimenti materici (sculture di carta e nastro adesivo, collages, sovrapposizioni di carte ritagliate, di giornale, da pacchi, ecc) che rappresentano la base materiale e teorica al processo di realizzazione del quadro; i lavori di Jinn Bronwen Lee, dove la forma dei dipinti, una serie di ovali di piccole dimensioni, determina l’andamento delle pennellate – alcune più assertive, altre più estemporanee, di cancellazioni e pentimenti – che, addensandosi, danno vita a  composizioni movimentate e vagamente riconducibili ai generi classici della pittura; i dipinti di Nazzarena Poli Maramotti, le cui immagini vanno componendosi dopo un lungo combattimento, teso a far emergere nel dipinto i valori di densità e volatilità di certi affreschi settecenteschi, con cieli e nuvole al centro e figure che abitano le zone marginali del dipinto.

Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View
Moto Ondoso Stabile Installation View

MOTO ONDOSO STABILE
a cura di Davide Ferri
fino al 3 febbraio 2018
Z2O Sara Zanin Gallery
via della Vetrina 21, 00186 Roma
+39 06 70452261
www.z2ogalleria.it
info@z2ogalleria.it

 

Tags: Alessandro Sarra Davide Ferri Galleria Sara Zanin Jessica Warboys Jinn Bronwen Lee moto ondoso stabile Nazzarena Poli Maramotti Neil Gall Rezi van Lankveld Roma

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