In un pomeriggio del lontano 1991 conobbi Giovanna Irdi Giannakoulas durante uno dei Seminari di psicoanalisi da me frequentati. Venne successivamente a trovarmi nel mio studio per illustrarmi le sue opere, i suoi lavori dal sapore tutto femminile ma aperti alle infinite visioni del mondo . Ebbe inizio uno stringente e costante dialogo sul senso e destino della Pittura in una realtà artistica che sempre più scarnificava l’immagine rendendola inafferrabile e sfuggente. Forse inesistente …Giovanna Irdi Giannakoulas amava la materia pittorica intesa quale materia di luce all’interno di un gioco sottile fatto di nascondimento e svelamento, un qualcosa di misterioso che cercava di giungere alle radici dell’abisso della conoscenza nella gioia e nel dolore. Alle radici del Cielo!!!
Grande Maestra nell’uso dell’acquerello che rendeva vivo e palpitante mentre creava spazi infiniti e luoghi della mente in permanente divenire su carte raffinate quale medium naturale per comunicare indefinibili stati d’animo, piccoli impercettibili turbamenti, condizioni di sommesse sofferenze talora indicibili e nascoste come fuoco sotto la cenere.
E dallo studio dell’acquerello lentamente Giovanna cominciò a rendere scultorea finanche l’aria: piccoli oggetti, sculture di carta, emblematiche del teatro della vita così effimera e pur così vera. Giochi di luce e racconti di fiaba, suggestioni d’Oriente che incontrano la logica matematica dell’Occidente, opere mosse dal vento, en plein air in ricordo della grande rivoluzione impressionista. Una figura femminile nel mondo ancora androcentrico dell’arte capace di far ascoltare la sua voce nella pienezza del suoi sentimenti e della sua maestria e genialità femminile. Numerose sono state le sue mostre in Italia e all’Estero, molti i riconoscimenti della critica anche internazionale. Ora Giovanna dipinge in cielo, se pur prematuramente, gli acquerelli di quelle atmosfere mediterranee e pur europee senza tempo né territori. Libera cittadina del mondo, della terra e degli universi a noi sconosciuti, tinge forse di blu indaco quel cielo immenso che tanto amava quando lo vedeva rispecchiarsi nel risplendente mare della Grecia in compagnia di artisti, critici, scrittori e intellettuali.
Grazie Giovanna, sarai sempre nel mio cuore e nella mia mente con il nostro solito dialogo fatto di complicità, idee, entusiasmo e tanto tanto amore.
Santa Fizzarotti Selvaggi