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Progetto A-HEAD

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A-Head

Angelo Azzurro Onlus torna con una nuova tappa del progetto A-Head, la mostra personale di Saverio Todaro (via Beatrice Cenci, 9, Roma ,fino al 7 giugno), un artista la cui ricerca esplora gli scenari che emergono dalla connessione globale di Internet: la gestione del sapere, le relazioni sociali, l’economia, la religione, la storia che oggi l’uomo scrive nell’etere.

La mostra di Saverio Todaro dal titolo Loading, nasce in collaborazione con il MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea, di Matera, e si tratta di un progetto che proseguirà con un’altra esposizione dell’artista, dal titolo Real.m, presso il MUSMA nel mese di luglio.

L’arte al servizio della mente. È questa la strada ormai assodata del progetto A-Head di Angelo Azzurro Onlus, attraverso il quale l’associazione mira a sviluppare un percorso ermeneutico e conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, un mezzo privilegiato per meglio interpretare la fragilità e la complessità umana. L’Associazione Socio-Sanitaria Angelo Azzurro ONLUS assiste pazienti e familiari in condizioni di disagio fisico, psichico e sociale di tutte le età, tra cui anche i bambini con problemi di DSA – e  sostiene in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori, rendendo possibile la realizzazione dei loro progetti artistici. Durante i laboratori, che la Onlus porta avanti dal 2009 accanto ai percorsi di psicoterapia tradizionali, vengono sviluppati progetti riabilitativi individualizzati, volti al recupero della massima autonomia da parte dei pazienti, alla riduzione della dipendenza istituzionale e alla lotta contro lo stigma della malattia mentale.

L’arte di Todaro, nello specifico, riflette l’epoca contemporanea concentrandosi sull’hic et nunc. L’artista è consapevole della velocità del tempo, che scorre senza sosta, e fissa così l’attimo fuggente con immagini, simboli, idee e forme che, proprio per la loro natura istantanea, rappresentano le peculiarità della nostra epoca, caratterizzata da una moltitudine di domande, intuizioni, progetti, aspirazioni, delusioni e qualità che la attraversano continuamente.  “La società contemporanea – scrive il curatore Piero Gagliardi – mette in risalto il ruolo delle immagini e dei simboli come forma di comunicazione archetipica, ancestrale eppure estremamente attuale, per gli svariati dispositivi attraverso i quali oggi vengono messe in atto pratiche discorsive e comunicative. Quando nelle relazioni comunicative subentra la rappresentazione iconica non si tratta mai di semplici immagini, ma di una potente affermazione di sé e del proprio mondo”.

L’arte di Saverio Todaro dà un valore ad ognuno dei suddetti e “svariati dispositivi”, sui quali lo spirito del nostro tempo prende forma. Todaro plasma ogni istante attraverso diverse tecniche dette “mode antropoietiche”. In questo contesto le opere della serie Loading, eseguite finemente a carboncino e fortemente “iperrealiste”, sono “figurazioni” ognuna delle quali traduce un’icona di caricamento.

“La tela non è solo una superficie su cui le immagini vengono rappresentate con rinnovata forza e chiarezza ma diventa un vero e proprio tablet. Lo schermo dei nuovi dispositivi funziona più come un display, ovvero come un luogo su cui delle immagini che fluttuano liberamente vengono ad arrestarsi per un momento, rendendosi disponibili agli utenti, e permettendo così di rimanere impresse, prima di riprendere il loro scorrimento verso nuove direzioni”, spiega Piero Gagliardi.

Nel mondo di Internet e dei nuovi media le immagini circolano in maniera intensa e continua, quasi senza sosta, e il loading è l’operazione che meglio rappresenta un simile turbinìo. Di tanto in tanto qualcosa si inabissa, si perde, e in questo contesto i simboli appaiono più incerti, meno definiti a causa di una narrazione non stabile ma, proprio per questo, disponibile ad accogliere in sé diversi significati. Elementi visivi presi dal web vengono ricontestualizzati in chiave ironica per riempire un vuoto e “sottolineandone un’estrazione di metafisica memoria”, come afferma Gagliardi. Le opere di Todaro possono essere ad esempio scatti fotografici eseguiti da uno smartphone, che immortalano alcuni degli innumerevoli istanti della nostra frenetica vita contemporanea alquanto ‘densa’ di eventi.

Come scrive il sociologo Zygmunt Baumann nel suo libro Danni Collaterali, “I social media cambiano le nostre relazioni e la nostra vita, rendendoci più fragili. Nella società di oggi sono cambiati la nostra percezione e il nostro uso del tempo. Siamo meno in grado di fare programmi, perché siamo sempre più consapevoli che gli eventi della nostra vita sono imprevisti e imprevedibili. Prima il nostro tempo era strutturato in un certo modo c’era il tempo dell’ufficio e il tempo della casa, il tempo del lavoro e quello del riposo  e si lottava per pianificarlo nella maniera più solida possibile. Oggi queste divisioni stanno venendo meno. Ci sono solo eventi istantanei, che capitano inattesi. La nostra percezione del tempo si riassume nell’espressione ‘il tempo è adesso’”. In pratica l’hic et nunc sul quale si erge l’arte Saverio Todaro.  

Barbara Speca

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