Sensibilità, spiritualità e assoluto silenzio sono i caratteri aleggianti nella mostra “24:24 Epiphania” del duo artistico Romano|Serafini allestita presso il Centro Arte Contemporanea Trebisonda di Perugia.
Un progetto che consta di opere a quattro mani generate dalle esperienze vissute durante un ritiro di tre giorni compiuto in occasione dell’eclissi di Luna del 27 luglio scorso sul Monte Pentime (1168 m s.l.m.) – parte del massiccio de Taburno Camposauro, conosciuto come la Dormiente del Sannio – nei pressi di Vitulano in provincia di Benevento e sul quale si narra sia vissuto l’eremita San Menna. La coppia Romano|Serafini è di recente costituzione – avvenuta dopo la residenza di BoCsArt Cosenza, circostanza che li ha fatti incontrare (17 giugno-8 luglio 2017) – ed il desiderio di esprimersi per la prima volta attraverso lavori unitamente concepiti si è concretizzato sul finire del 2018 grazie al ciclo “Doppio Sogno” ideato dal trentennale Centro Trebisonda che ha invitato il fotografo romano, uno dei fondatori di Spazio Y, a partecipare coinvolgendo un altro artista con cui confrontarsi.
Arrivata nel capoluogo umbro in una fredda giornata invernale vengo accolta da improvvisi ed intermittenti lampi che si diffondono al di fuori della palazzina che accoglie “24:24 Epiphania”. L’apparente guasto elettrico è in realtà SOS: un’installazione fruibile solo all’esterno ma contenente le premesse del monito che sarà palesato all’interno della location.
Varcata la soglia dello spazio allestitivo la preminenza della penombra stimola la visione retinica per far sì che le radiazioni luminose catturate dai miei occhi siano convertite in impulsi nervosi determinando così la formazione dell’immagine nella mia mente. Con 4100K Norvegia – 01 di Germano Serafini (Roma, 1975) e L’informazione contenuta nell’opera d’arte di Marco Victor Romano (Benevento, 1987) – lavori su cui ruota tutta l’esposizione – inizia questa sollecitazione in termini ottici grazie al completo oscuramento delle opere menzionate. Sia la fotografia analogica del primo sia l’installazione di vago ricordo duchampiano del secondo posso essere colte solo attraverso una piccola torcia che, appesa con filo e comandata dall’utente, rende possibile la loro osservazione invitandolo a coglierne i singoli dettagli e a riflettere sulle loro sconcertanti e fittizie peculiarità. La visione dello scatto, effettuato attraverso una prolungata esposizione della pellicola a colori sul paesaggio nordico durante una notte stellata d’ottobre, è percepita dallo spettatore come immagine irreale. Simile impressione è colta guardando l’ologramma, prodotto con la tecnica che sviluppò nel 1971 Dennis Gabor (che in quell’anno ricevette proprio con tale progetto il Nobel per la Fisica), costituito da un alveare in 3D con vespa annessa col fine di creare un varco verso una dimensione altra. Cardine della ricerca di entrambi è, infatti, il dato sensibile: riferibile per Germano nella luce e per Marco nell’energia.
Il percorso continua nei due piani della sede espositiva dove assaporo l’aura spirituale respirata durante il soggiorno che ha indirizzato i due protagonisti a ragionare sulla luce considerata – non solo come strumento, tecnica e simbolo ma anche – come colei che svela e rivela l’ “Epiphania” raccontata dagli artisti, nonché la “manifestazione” e la nascita del duo Romano|Serafini.
Proseguendo nella sala al piano terra il mio sguardo è catturato da due amache luminose galleggianti, riproducenti una l’alba e l’altra il tramonto, che invitano a sedersi su di esse mentre il sistema Arduino ne modifica colori. Il bianco, il celeste e il rosa dell’aurora s’alternano facendo da contraltare al rosso, all’arancio e al violetto-blu del crepuscolo. Tonalità che accompagnano il nostro sguardo verso la parete finale dove è proiettato il video che filma per nove minuti il sorgere dell’astro lunare, mentre a terra due bastoni trovati durante l’incontro richiamano il suo movimento. Qui, l’incontro-scontro tra elementi terrestri ed extraterrestri diventa l’allegoria dell’incommensurabile rapporto tra la nostra fragilità e finitezza e la potenza e l’infinitezza del Cosmo. Concluso lo spettacolo selenitico una tenda trasparente ed aperta mi riporta con i piedi a terra facendomi ascoltare, tramite delle cuffie, la registrazione audio in loop dei dialoghi avvenuti durante le riflessioni affrontate dagli artisti.
Infine, salendo le scale il buio mi avvolge riportandomi in una dimensione ancestrale. Al piano superiore l’iniziale oscurità scompare a tratti grazie ad una serie di bagliori accecanti, realizzati sempre con l’ausilio Arduino, che lasciano intravedere un miraggio, una genesi fino alla rivelazione della nascita dell’Universo e del suo sviluppo svelato in tre fasi: una pioggia dorata di semi di girasoli (la nascita), un girasole sospeso che mostra orgoglioso la sua ampia corolla (il singolo con la sua fragile intimità) e un insieme di girasoli (l’umanità o il gruppo con la potenza della sua unione). Qui la luce di matrice caravaggesca, drammatica e al contempo plastica, si fonde con l’elegante estetismo di Mapplethorpe per dar vita all’installazione ambientale che dà nome al progetto e che ci lascia estasiati di fronte al fenomeno della riflessione reso noto solo a processo concluso. Ponendoci al cospetto di noi stessi, riflessi in quello specchio che poco prima era poco più che uno schermo, il duo Romano|Serafini ci chiama a meditare su ciò che è stato rivelato ovvero sul nostro essere e sulla nostra condizione esistenziale ribadendo l’esortazione suggerita all’esterno.
Summa di tutta la mostra “24:24 Epiphania” è il catalogo realizzato dal duo Romano|Serafini come libro d’artista in cui è inserito il testo d’introduzione scritto da Giovanna Calabrese.
Doppio Sogno
Romano | Serafini “24:24 Epiphania”
dal 15 dicembre 2018 fino al 13 gennaio 2019
Centro Arte Contemporanea Trebisonda
via Donato Bramante, 26 – 06122 – Perugia
orario: ven-sab-dom 17:30-19:30 e su appuntamento
info: tel. +39 331 579.3797
Info: Romano|Serafini
email: info@romanoserafini.com
sito: https://www.romanoserafini.com/
Info: Germano Serafini
https://www.germanoserafini.com
Info: Marco Victor Romano
https://www.marcovictorromano.com