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Pizzi Cannella – Fumasoni

Piero Pizzi Cannella, I fiori secchi - 100x90 - particolareSi aprono il 23 gennaio prossimo a Firenze negli spazi della Galleria Alessandro Bagnai due mostre personali: Orientale di Piero Pizzi Cannella e Acrobata di Rossella Fumasoni.


In mostra, di Pizzi Cannella, grandi tele che ricordano nella loro forma allungata i quaderni cinesi o gli antichi rotoli di papiro. Sulla superficie della tela, come descritto da Lorand Hegyi autore del testo in catalogo, “Continenti sconosciuti, esotici, non identificabili eppure vagamente noti, visti chissà dove, isole e insenature già scorte da qualche parte, familiari…Tutto appare un po’ fluttuante e incerto…Ogni cosa resta ipotesi…Come nelle antiche mappe, dove uno poteva solo immaginare e mai realmente verificare le formazioni di coste e insenature, i contorni di terre sconosciute…Nello stesso tempo però questi sono anche paradossalmente quadri di paesaggi dai sottili effetti atmosferici, con luci ed ombre, con uccelli che volano altissimi dal suolo e, spinti da un’ignota nostalgia verso qualche luogo lontanissimo, si allontanano dall’osservatore…” L’Oriente che i quadri in mostra evocano è la meta “dell’eterno viaggio della’artista..-che tuttavia- non abita da nessuna parte, non è legato ad alcun luogo, ma è perennemente in viaggio…”

Rossella Fumasoni, Suzie, 2009. 70x50 t.m. su fotocopiaNella parte espositiva dedicata a Rossella Fumasoni la protagonista è ancora la pittura.Tele dai fondi monocromi su cui si ripetono meccanicamente motivi di apparente semplicità:lettere, tavolette di domino, figure assolutamente decontestualizzate, immerse in una sorta di paesaggio indifferente che, tuttavia, rimandano lo spettatore a ricercare al di là della solo apparente indifferenza, motivazioni poetiche celate enigmaticamente, in attesa di rivelarsi. Le immagini, i numeri, le lettere gli stessi nomi scritti sulle tele, sono simboli di una sorta di memoria collettiva, a cui possiamo accedere senza che la Fumasoni interferisca; il suo compito è quello di evocare emozioni, di condurci come fa un suono, un battito d’ali, lungo il filo della nostra memoria che vive all’interno di una memoria più grande che comprende tutti gli esseri umani.

Le due mostre resteranno aperte fino al 13 marzo.

About The Author

Roberto Sala

Art director della rivista Segno insegna Grafica editoriale all'Accademia di Belle Arti di Brera