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Angela Strassheim, Story Telling

La galleria newyorkese Andrea Meislin Gallery presenta, dal 12 settembre al 26 ottobre, Story Telling , un mostra/sondaggio che dura da oltre un decennio di lavoro della fotografa Angela Strassheim. Caratterizzato da una selezione di vecchi e nuovi lavori, Story Telling comprende dodici fotografie e una replica site-specific dell’armadio della nonna dell’artista.

Originaria di una cittadina del Mid-America, Strassheim è emersa quale documentatore della cultura nazionale americana. Sfruttando la sua familiarità con idiosincrasie religiose e socioeconomiche panamericane, ci restituisce la sua interpretazione di un’America alternativa.

Le immagini della Strassheim descrivono storie all’interno delle storie che sono il loro contesto. In Storytelling, un branco di ragazzi biondi si contorcono impazientemente, in un racconto di caccia, mentre più avanti lungo la parete, in Butterfly, un giovane ragazzo maneggia teneramente un delicato insetto ferito. Girl Found in Bed è una ragazza adolescente distesa nuda sul suo letto. Ricorda Courbet L’Origine du Monde, lei incarna il nostro pensiero collettivo del raggiungimento della maggiore età. Dall’altro lato della stanza Isabelle in the Window è un’ambigua e motivata ragazza sorpresa quasi nuda. Si esposta così innocentemente o è una performance voyeuristica intenzionale? In Garage gli occhi vitrei di una mamma stanchi e tesi evitano lo sguardo del marito mentre i loro tre figli dormono nei sedili posteriori. Tre delle storie di Story Telling emergono dalla sua Evidence Series ritratti familiari forensi che documentano omicidi domestici. Al centro della stanza ci sono cinque cuori postumi ritratti forensi di quelli molto sensibili molto criticati molto critici di organi. Come il lavoro di Angela, questi cuori incapsulano tutto all’interno. Ogni cuore è il fulcro della vita del suo proprietario, ogni immagine, il cuore della sua storia.

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