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Arik Levy

Arik Levy, GeotectonicNell’ambito della Nuit des Bains, uno dei principali appuntamenti artistici ginevrini che il 16 Settembre ha proposto un vernissage comune di tutte le gallerie del distretto Quartier des Bains, segnaliamo l’apertura della mostra Geotectonic di Arik Levy da Mitterrand+Cramer, quinto capitolo di una serie di esposizioni dedicate dalla galleria ai lavori dei più importanti designer contemporanei. Nel caso di Levy, pur rimanendo nel solco già tracciato nelle prime due mostre Rock e Absent Nature, l’investigazione dell’idea di “naturale non naturale” si gioca intorno ai concetti di parallelo e opposto, presentandone una percezione non solo a livello geologico, ma anche emozionale, visivo, sociale, architettonico, ma finanche genetico. I lavori esposti, fino al 6 Novembre, rappresentano una specie di radiografia di una frazione del percorso di transizione nello spostamento di enormi masse nello spazio, masse che fluttuano senza dare segno di alcun movimento.

Tra le molte altre esposizioni inaugurate: Occasionals and Danger Men di Matt Sounders da Analix Forever; Adrien Missika da Blancpain Art Contemporain; Justin Lieberman da BFAS Blondeau Fine Art Services (in collaborazione con Marc Jancou Contemporary, New York); Reza Derakshani da Galerie Patrick Cramer; Stéphane Dafflon et Philippe Decrauzat da Evergreene; You were here You were there di Luisa Rabbia da Galerie Charlotte Moser; Double Feature di Gary Simmons da SAKS; la collettiva Au verso des Images al Mamco – Musée d’art moderne et contemporain, con opere di Maud Faessler, Michel Grillet, Philippe Gronon, Pierre Moignard, Amy O’Neill, Didier Rittener, Yvan Salomone, Franz Erhard Walther, Pascal Pinaud e Allen Ruppersberg.

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