home Notiziario Basti che non si sassi in giro | Fondazione per l’Arte | Roma

Basti che non si sassi in giro | Fondazione per l’Arte | Roma

invito-novembreStasera alle ore 19.00, il capannone di via del Mandrione 105 (Roma) apre i battenti per presentare la mostra collettiva Basti che non si sassi in giro degli artisti  Derek Di Fabio, Manuel Scano Larrazábal e Giovanni Sortino. Si tratta del secondo appuntamento, frutto della residenza degli artisti che hanno aderito al Progetto Mandrione dedicato alla scena emergente italiana e prodotto dalla Fondazione per l’Arte.

Derek Di Fabio, Manuel Scano Larrazábal e Giovanni Sortino  – invitati da Daniela Bigi, ideatrice e curatrice del Progetto Mandrione – vivono il capannone da ottobre e, di giorno in giorno, hanno trasformato il grande spazio vuoto “in un personalissimo studio collettivo, dove tra i materiali e gli strumenti di lavoro, gli oggetti trovati in giro o prestati/donati da altri artisti, le prove da scartare e le opere già finite con le quali costruire la mostra finale, hanno portato avanti un discorso molto più complesso di quanto non avessero potuto immaginare sulla carta, liberi di mettere in atto anche processi mai tentati e di confrontarsi con tecniche mai esplorate. Sul fondo delle varie ricerche corrono alcune parole chiave, o forse parole in codice: isola, spiaggia, autentico, arcaico, colore, leggero, doppio, struttura – ma anche, di conseguenza – arcipelago, teatro, originario, pittura.”

DEREK DI FABIO. “Mi interessa estendere le possibilità dei materiali al rapporto tra gli abitanti e gli oggetti di uno spazio, foca- lizzandomi sulla consistenza di queste relazioni in modo da rinforzare il soffice e disgelare ciò che è rigido. Il lavoro dovrebbe coinvolgere le persone come un gioco, qualcosa di complementare alle nostre vite, la cui esperienza ci permetta di rimodellare le nostre fonti e i materiali attorno a noi.
Sono nato nell’interland milanese nel 1987 ed ho studiato all’Accademia di Brera. Collaboro con Cherimus dal 2010 e dal 2012 lavoro con Isa Griese come 2008daughters, organizzando performance partecipative in forma di workshop.
Ho appena concluso d’orchestrare Yslands audioguide che esplora i confini che uniscono una comunità ad un luogo (Almanac Inn, Torino 2014).
Nel 2013 ho lavorato a due solo-show, When the sun is out, his house-shaped face bathes in it (Almanac Projects, Londra) e Free Range Winter Banana (Pavillon Social, Lucca).”

 

MANUEL SCANO LARRAZÁBAL. Di madre venezuelana e padre sardo, è nato a Padova il 27 ottobre 1981 e vive a Caracas dal 1983 al 1992. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e continua la sua formazione partecipando a workshop con artisti e curatori internazionali presso la Fondazione Spinola Banna e la Fondazione Antonio Ratti. Nel no- vembre 2011, partecipa a Torino ad uno strano esperimento di convivenza durato una settimana ideato da Roberto Cuoghi e Gian Antonio Gilli. Riflettendo sull’automatismo di quelle azioni svolte quotidianamente e riutilizzando gli stessi materiali fino al loro esaurimento, Manuel Scano oppure Manuel Larrazåbal o ancora Manuel Scano Larrazàbal, ridefinisce le proprie abitudini, e di conseguenza, la conformazione dell’opera ragionando sul concetto di appartenenza, sulla dislocazione del soggetto e sul suo contraddittorio destino. È il racconto di esodi senza riposo e delle peripezie senza fine di un’identità che si confonde e si dilata. Tra le mostre personali: 2013, Man Uel Larr Azábal S Can!O, Room Galleria, Milano; 2012, Cleo Fariselli/ Manuel Larrazábal, CRIPTA747, Torino; 2011, Mirror project n°2, Barriera, Torino. Tra le mostre collettive: 2014, Contromichael, Museo dell’Alto Garda Arco con MART, Arco; The Remains of the Day, Casa Masac- cio, San Giovanni Valdarno; Corso Aperto, Fondazione Antonio Ratti, Como; 2013, Arimortis, Museo del 900, Milano; T-A-X-I, Almanac, Londra; 2012, RECORD, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia; 2011, Posso errare, ma non di core, GC. AC, Monfalcone; 2010, Certo sentimento,Torino; SI Sindrome italiana, Le Magasin, Grenoble.

 

GIOVANNI SORTINO. “Giovanni Sortino nasce a Sant’Agata di Militello nel 1986 e vive a Galati Mamertino, un comune nel Parco dei Nebrodi, fino al 2004. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Palermo e l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2011 è studente alla Staatliche Hochschule für Bildende Künste Städelschule di Frankfurt/Main. L’interesse di Giovanni è rivolto alla ricreazione di piccole differenze attraverso un uso alchemico di materiali, attese, processi, strumenti. Dalla scelta di un colore la sua pittura si fa sistema di passaggio fra strati e livelli, in cui si condensa lo scarto che svela il riferimento a un’identità. I suoi quadri sono come fette di formaggio svizzero, buoni da mangiare ma anche sistema grafico di un incidente (Ti voglio bene Caterina)” Mostre personali: Gianluca, Ian, Paola, Ash, Giovanni, Jack y Strenz, Frankfurt/Main (2014), Ber_____la/fa, L’a Project space, Palermo (2013), Enhance yr spectrum (in collaborazione con Ian Edmonds), Gum studio, Torino (2012). Fra le mostre collettive: 2013 Apollo, Weltkulturenmuseum, Frankfurt/Main ; 2013 Crema di mente, Sala del Lazzaretto, Napoli; 2012 Polline e cerniere, Casa Morigi, Milano; 2011 A due passi dal mare, L’a Project space, Palermo.

 

Fondazione per l’Arte

via del Mandrione 105, Roma

opening martedì 18 novembre 2014 – ore 19.00

dal 18 novembre al 18 dicembre

info info@fondazioneperlarte.org

www.fondazioneperlarte.org

 

 

 

 

 

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