Lo studio è il luogo dell’isolamento e della disconnessione, dell’apprendimento e del piacere. Barriera riapre la sua stagione espositiva con una selezione di nuove opere e interventi specifici di Fabrizio Prevedello, pensati per essere una traduzione scultorea e una metafora materica dei suoi luoghi di lavoro, fisici e mentali. I limiti del suo studio, situato alle pendici delle Alpi Apuane, non si fermano infatti alle pareti del laboratorio dove riposano i suoi attrezzi, ma si estendono a tutto il territorio circostante, definito dall’orizzonte scheggiato delle cave di marmo che, disseminate per tutto il paesaggio montano, modellano quotidianamente i confini della sua ricerca.
Il termine “studio” definisce comunemente l’applicazione costante dell’intelletto umano su una data materia o soggetto, azione finalizzata all’apprendimento di conoscenza che, come ci ricorda Cicerone, non avviene a discapito del piacere, anzi, ne è una fonte inesauribile. Con l’Umanesimo ha iniziato a indicare per estensione anche il luogo dedicato alla ricerca di tale piacere intellettuale: prima con gli studioli di accademici e principi, successivamente con gli artisti che, dal Rinascimento in poi, ricercarono all’interno delle proprie botteghe l’isolamento necessario per dedicarsi alla lettura o alla stesura di trattati e per eseguire in privato i primi bozzetti delle loro composizioni, chiamati, non a caso, studi. La mostra di Fabrizio Prevedello negli spazi di Barriera vuole raccogliere in un unico spazio tutti questi significati, per accompagnare alle sue opere anche la poesia e il piacere estetico dei luoghi in cui esse sono create. Una serie di cornici aperte e concentriche costruisce il percorso espositivo: il confine principale sono le mura stesse di Barriera, aperte e in dialogo con il resto del quartiere omonimo che si affaccia dalle sue finestre, modificate per l’occasione attraverso bifore di marmo e piombo capaci di trasportare la luce e la materia delle Alpi Apuane. Un orizzonte di marmo e cemento collega invece tali pareti al paesaggio delle cave di marmo, ricreando il limite fisico e geografico dello studio di Prevedello, al cui centro sono disposti molteplici moduli scultorei, stanze abitabili dagli spettatori per dare forma al proprio pensiero e al proprio itinerario di visita. Architetture potenziali, capaci di creare spazi adatti a un pensiero e uno sguardo privato, non mediato e separato dalla frenesia del quotidiano. Quel tipo di pensiero che si può trovare con più facilità all’interno di uno studio d’artista o attraverso un sentiero montano.
Con il supporto di Cardelli & Fontana artecontemporanea
Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) da 17 anni vive e lavora in Versilia, alle pendici delle Alpi Apuane. Tra le sue ultime mostre personali ricordiamo Luogo, a cura di Elena Magini, presso Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (2018, Prato) e Interno, presso Cardelli & Fontana artecontemporanea (Sarzana, 2017). Tra le sue ultime mostre collettive ricordiamo Futuruins, a cura di Daniela Ferretti e Dimitri Ozerkov, Palazzo Fortuny (Venezia, 2018), Ipercorpo, a cura di Davide Ferri presso il XV Festival Internazionale delle Arti dal Vivo (Forlì, 2018) e Intervallo di confidenza, a cura di Daniele Capra, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone (Monfalcone, 2016). Recentemente ha partecipato alle residenze Il luogo dell’apparizione, a cura di Gian Antonio Gilli (Crissolo, 2018) e Hidden View, a cura di Nadia Ismail (Offenbach am Main, 2016).
Davide Daninos (Firenze, 1984) è un critico e curatore d’arte indipendente. Recentemente ha co-curato le mostre Dove nascono le idee (Pistoia, 2018) e Intuition a Palazzo Fortuny (Venezia, 2017). Nel 2015 ha creato con Jacopo Menzani Instudio, archivio online dedicato alla documentazione di studi d’artista in Italia (in-studio.net). I suoi saggi compaiono in molteplici cataloghi e pubblicazioni, fra cui Dove nascono le idee (Contrasto, 2018), Matteo Nasini, Sparkling Matter (Yard Press, 2018), Intuition (MER. Paper Kunsthalle, 2017), Critical Collecting (ArtVerona, 2016), Attitude(s) and current research in Italy (T-A-X-I, 2015), Nicola Martini, Nervo Vago (Mousse Publishing, 2013), Fabrizio Prevedello, Verde (Cardelli & Fontana, 2013). Dal 2016 scrive per Flash Art Italia.
opening: venerdì 15/03 h19
barriera Via Crescentino 25, 10154 TORINO
associazione.barriera.torino@gmail.com
www.associazionebarriera.com
Data e Ora
15/03/2019 / 19:00 - 21:00
Luogo
Barriera