Floriana Porta si serve della scrittura e della fotografia come linguaggio duale e strumento di ricerca
per far luce sull’interiorità umana, lungo i vasti e silenziosi territori della parola e dell’anima. Un
percorso di esplorazione – sia fotografico che poetico – del paesaggio interiore, indagato con uno
sguardo incisivo, attento, rapito.
Gli scatti – in bianco/nero e a colori – dialogano con i testi, che intendono suggerire riflessioni sul
concetto di essenzialità, di indecifrabilità, del nulla accanto all’essere. Una poetica delle immagini e
delle cose, eloquenti nel loro silenzio. E ad ogni nuovo sguardo, soprattutto a distanza di tempo,
fiori, foglie, occhi e volti non si rivedono più allo stesso modo.
Guardare non sempre implica il vedere, più che mai negli sconfinati territori della fotografia
moderna condizionata dalle acrobazie tecniche e dagli ormai numerosissimi sistemi di
comunicazione digitale. Un’ulteriore chiave di lettura della Porta è l’indagine metafisica: un dialogo
c’è – ed è percepibilissimo – tra colori, inquadratura fotografica e versi poetici. È questo il segreto
di un’intensità precisa e icastica.
Fotografia e poesia: il loro intimo scambievole rapporto vive nella dimensione della riflessione e
della meditazione, perseguendone le più intime e più nascoste radicazioni. E nella piena luce di
questo legame la nostra intima essenza lascia entrare in noi qualcosa: un genuino richiamo
all’essenziale, al cuore del nostro pensare.
Data e Ora
27/10/2017 / 16:00 - 18:00
Luogo
Castello della Rovere a Vinovo