Il Museo del Novecento apre la Milano Art Week 2019 con Kromo-Kronos, mostra personale di Renata Boero, artista genovese con base a Milano attiva nella scena internazionale dagli anni ‘60. L’esposizione, a cura di Anna Daneri e Iolanda Ratti, propone una rilettura critica del lavoro dell’artista mettendo in relazione la sua produzione storica con quella più recente.
Kromo-Kronos si apre con una selezione pressoché inedita di Cromogrammi, opere su tela realizzate sperimentando l’interazione di pigmenti naturali ed elementi organici, prodotti a cavallo degli anni ’60 e ’70. In questi lavori, che trovano nella monumentalità e nella processualità su grande scala la propria compiutezza, è possibile osservare la congiunzione tra due aspetti fondamentali della ricerca di Renata Boero: la manualità e la materia.
“Kromo: la materia cromatica che diventa pittura. Kronos: i tempi dei fenomeni e delle trasformazioni, le relazioni tra i materiali, le loro attrazioni o repulsioni. Una sorta di rituale in cui il colore è anche odore, sensazione, è la ricerca di una totalità dove l’inesorabilità della materia naturale, abbandonata ogni mediazione linguistica, porta direttamente alla vita”. (Renata Boero)
Un contatto profondo, quello con la natura, che assume nella pratica dell’artista un valore non solo estetico, ma anche umano e politico. Sono il tempo e la memoria a guidare l’interazione della materia e del colore una volta che la tela viene immersa nell’infuso ottenuto dall’ebollizione di erbe, radici e pigmenti. Ripiegata, come pagine di un libro, la materia assorbe il colore e lascia che si imprimano le linee, creando un disegno e un ritmo all’interno del racconto cromatico.
A partire dai Cromogrammi storici e pressoché inediti, la mostra segue lo sviluppo del lavoro di Renata Boero attraverso le serie delle Germinazioni, dei Fiori di Carta e delle più recenti Ctoniografie, cromogrammi auto-generatisi in assenza dell’artista, che ne innesca il processo di trasformazione interrandoli. I lavori più attuali presenti in mostra rendono conto della circolarità nell’operare dell’artista e di una sorprendente coerenza nella sua ricerca. L’esposizione è completata da un ampio apparato documentale e bibliografico e invita il pubblico a entrare in uno spazio intimo e personale, quello dello studio, che viene evocato attraverso materiali d’archivio quali strumenti, fotografie, carteggi e libri.
Data e Ora
01/04/2019 / 18:00 - 21:00
Luogo
Museo del Novecento