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Future Primitive

Il pensiero del filosofo napoletano Giambattista Vico e i corsi e ricorsi storici sono il punto di partenza della mostra collettiva Future Primitive, a cura di Caterina Avataneo, esposta presso lo spazio Gossamer Fog a Londra (http://www.gossamerfog.com/), fino al 7 luglio.

Gli artisti presenti in mostra, Salvatore Arancio, Miriam Austin, Christian Bang Jensen, Astrid Myntekær, Rolf Nowotny, Andrea Zucchini hanno rivisitato le teorie del filosofo nato alla fine del Seicento che riguarda il rapporto possibile tra la Verità e l’uomo, attraverso i loro lavori.

Per Vico l’uomo ha accesso solo al verosimile, non ad uno stadio assoluto di verità; il verosimile nella sua narrazione è la storia umana. L’uomo che è sempre fondamentalmente identico a se stesso mette in moto una spirale di eventi, quella dei corsi e ricorsi storici. Il compito della Scienza o del sapere sta nel comprendere quali sono questi nodi di svolta della storia. Restituendo la storia al potere e alla razionalità dell’uomo, Vico ha aperto la possibilità del cambiamento.

Tutte le opere in mostra hanno in comune un aspetto ambivalente che rimanda alla primitività dell’uomo vestita da un’estetica patinata: ci sono le finte pelli in silicone di animali di Miriam Austin, i suoni e le immagini psichedeliche del video di Salvatore Arancio, le fecce realizzate con il meteorite di Christian Bang Jensen, una piramide di Spirulina, il cibo degli Aztechi, di Astrid Myntekær, il teschio bruciato di Rolf Nowotny e la vasca da bagno cimelio di un mondo post apocalittico di Andrea Zucchini.

In occasione della mostra hanno avuto luogo due eventi: sabato 15 Giugno, lo screening: Hyperstition di Christopher Roth e Armen Avanessian, mentre sabato 23 giugno, la Lecture Performance: Tell(III), Future Primitive di Philip Speakman.

Andrea Zucchini, (detail) When night is made as bright as day, 2017, dreams carved onto polyester resin, pigment, bleach, grease, 47 x 115 x 31 cm

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