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Giorgio Andreotta Calò. CITTÀDIMILANO

Quella proposta da Giorgio Andreotta Calò (Venezia, 1979) è una mostra da intendersi nel senso più profondo del termine: un viaggio volto all’esplorazione dei concetti di spazio e tempo il cui intento è oltrepassarne i confini. Questa volontà si evidenzia sin dall’origine delle opere in cui il processo di realizzazione e le modalità operative diventano aspetti centrali della poetica dell’artista che vanno a completare l’indagine di tematiche quali lo scorrere del tempo e l’idea di stratificazione materiale e simbolica attraverso l’uso ricorrente di elementi naturali quali l’acqua, la luce e il fuoco.

L’esposizione è un percorso fluido e libero al quale si è introdotti da Senza titolo (Jona) (2019), una proiezione da vedere come catarsi: dei sommozzatori scendono nelle profondità marine fino a raggiungere il relitto del piroscafo – naufragato nel 1919 – Città di Milano che, per conto di Pirelli, effettuava la posa e il monitoraggio dei cavi sottomarini che collegavano le isole minori, così il visitatore è condotto nelle profondità dell’ambiente in cui le opere costruiscono arcipelaghi di simboli e significati nel tentativo di cristallizzazione del tempo attraverso la creazione di oggetti durevoli da parte dell’artista.

Giorgio Andreotta Calò, CITTÀDIMILANO, vedute della mostra, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2019. Courtesy dell’artista e Pirelli HangarBicocca. Foto: Agostino Osio

Così, se la serie di Clessidre realizzate a partire dalla sovrapposizione simmetrica delle briccole corrose – creando una scultura in bronzo con il procedimento della fusione a cera persa – generano una riflessione sull’idea del doppio, sui concetti di effimero e transitorietà, instillando nell’osservatore dubbi sull’ambiguità dei confini e il ribaltamento tra ciò che si trova in profondità e ciò che è emerso, i Carotaggi adagiati sul pavimento la cui direzione rispecchia le diverse altezze di estrazione dal sottosuolo diventano un “viaggio al centro della terra” dimostrativo di come tutto si trasforma e tutto ritorna.

Conclude il percorso espositivo una grande stampa fotografica Città di Milano (2019), una sorta di quinta scenica che presenta una veduta inedita della città, portando avanti la ricerca di Andreotta Calò sulla luce e sul modo in cui essa genera immagini e possibili scenari altri.

Giorgio Andreotti Calò

CittàdiMilano

Fino al 21 luglio 2019

Pirelli HangarBicocca

Via Chiese 2
20126 Milano

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