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LIMEN: un intervento site-specific di Roberto Ghezzi sul fiume Savio

Nell’ambito di Cristallino, festival di arti visive che questo anno vede la sua settima edizione, la galleria Corte Zavattini 31 di Cesena ha inaugurato, lo scorso sabato 18 maggio, la mostra Limen, personale di Roberto Ghezzi a cura di Roberta Bertozzi. L’evento prende la titolazione da un progetto che l’artista ha condotto appositamente in vista di questa occasione, iniziato a ottobre 2018 con la collocazione presso le sponde del fiume Savio di otto tele di grandi dimensioni, poi recuperate a febbraio 2019. Nei cinque mesi intercorsi fra le due date, la natura del sito scelto, nel vivo dei suoi processi biologici, ha agito sui supporti alterandoli nella superficie, nella fibra e modificandone l’aspetto lasciando, dunque, traccia visibile della sua impermanenza.

In mostra, pertanto, sono presentati i risultati di questo originale processo creativo nato dalla simbiosi, sin dal momento della sua genesi, fra l’opera d’arte materialmente intesa e l’habitat geografico del luogo prescelto che, con il suo divenire e in maniera determinante, condiziona lo sviluppo della realizzazione fino alla completa mimesi finale. Ciò che ne consegue, le cosiddette Naturografie, sono operazioni per mezzo di cui l’autore ci mostra l’effetto ultimo della sua sperimentazione circa le possibili applicazioni estetiche della componente naturale e del dato organico. La loro parvenza, quindi, coincide con la reazione del supporto all’azione esercitata da agenti ambientali esogeni; nel caso specifico prevalentemente a quella dell’acqua, qui risolta nello sfumare di tinte vibranti e pervasive. Esse, inoltre, sono oggetto di una porocessualità che, in parte, esula dal totale controllo dell’artista stesso il quale, tuttavia, riveste un ruolo attivo e fondamentale nella scelta dei materiali, del luogo e del tempo d’esposizione, giungendo a una resa visiva che non rappresenta la natura ma che è la natura stessa.L’esito di un siffatto modus operandi, ormai distintivo della ricerca di Ghezzi il quale – dal Duemila a oggi – ha installato più di mille supporti tra l’Italia e l’estero, molti dei quali ancora in fase di creazione o totalmente riassorbiti dall’ambiente in cui erano stati installati, equivale a una restituzione, su tela, del fluire degli elementi invisibili di cui il corso d’acqua in oggetto è composto, ricostruendone, così, un ritratto subliminale, estetico e analitico al contempo, impostato sul suo valore residuale.  

Le Naturografie– scrive Roberto Farneti – “sono pertanto quello che resta, documento e testimonianza di un arcano naturale nel momento che precede la sua estinzione”.

Il dettato espositivo propone un convincente accostamento fra opere di differente formato, alcune incorniciate mentre altre pensate sciolte e senza telaio, messe in dialogo con lo spazio, poste sia a parete, tali da stabilire un confronto frontale e d’insieme, che orizzontalmente, permettendo una fruizione maggiormente concentrata sull’analisi dei singoli dettagli di cui i lavori in questione sono ricchi.

Limen, a cura di Roberta Bertozzi e con le Naturaografie di Roberto Ghezzi, è aperta al pubblico fino al 18 giugno; buona visita.

La galleria Corte Zavattini 31si trova in Zona Ex-Zuccherificio a Cesena, nella piazzetta ipogea antistante il centro commerciale Oltresavio. Accesso da via Salvatore Quasimodo, via Manara Valgimigli e via Luigi Russo. https://www.cortezavattini31.com

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