Maxxi, Roma

 

Serpent_d_oceanDavvero molto ricca la proposta del Maxxi per il prossimo autunno, all’insegna della multidisciplinarietà, della contaminazione dei linguaggi e delle collaborazioni internazionali. La varietà dell’offerta nasce dalla voglia dell’istituzione di farsi interprete di nuove istanze per una nuova società, diventare agora per dare voce tanto agli artisti quanto al pubblico.

Otto le mostre in programma, tra il Museo d’Arte e quello di Architettura, frutto di una strettissima collaborazione tra il direttore artistico Hou Hanru e i team curatoriali diretti da Anna Mattirolo e Margherita Guccione. Open Museum Open City (24 ottobre-30 novembre), è il progetto curato da Hou Hanru che riempie il museo di sculture sonore trasformandolo in una sorta di foro aperto alla citt. con musica, proiezioni, narrazioni, incontri, performance e installazioni site specific di oltre 40 artisti italiani e internazionali, tra i quali Justin Bennet, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm.

Il progetto Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968, a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi (2 dicembre-3 maggio 2015) racconta il glamour e il fascino di una stagione straordinaria per la creativit. italiana. In mostra abiti originali, gioielli, filmati e immagini d’epoca che dialogano con i manichini di Vanessa Beecroft e le suggestioni fotografiche di Pasquale De Antonis.

A partire da Unedited History. Iran 1960-2014 (11 dicembre– 29 marzo 2015) mostra a cura di Catherine David, Odile Burluraux, Morad Montazami, Narmine Sadeg e Vali Mahlouji, il Maxxi apre verso Oriente. L’Iran è, qui, raccontato attraverso la sua arte, passando per la Rivoluzione del 1979 e la guerra tra con l’Iraq degli Anni Ottanta, frazie alle 200 opere di oltre 20 artisti. Al crocevia tra Oriente e Occidente è Bâton Serpent, personale dell’artista di origine cinese Huang Yong Ping a cura di Hou Hanru (19 dicembre-aprile 2015), stupirà accogliendo i visitatori con un gigantesco e ondeggiante serpente in alluminio e altri lavori monumentali, che alludono a tematiche quali la religione (già il titolo richiama un passo dell’Esodo) e le arti divinatorie, la riflessione sulla tradizione e l’identit. culturale.

Il Museo nazionale di arte contemporanea di Seul, NMCA, propone il progetto The Future is Now! (19 dicembre- 15 marzo 2015), dedicato alla videoarte coreana. Ottanta opere, quaranta artisti, da a partire da Nam June Paik (da una cui opera trae il nome la mostra) fino ai giovanissimi che vivono appieno l’attuale rivoluzione digitale.

Per concludere, a cura di Jean Louis Cohen, la mostra Architettura in uniforme. Progettare e costruire per la Seconda Guerra Mondiale si avvale di filmati, documenti originali, riviste storiche, fotografie d’epoca, maquette, per raccontare la storia di alcuni tra i più interessanti progetti del periodo: le citt. in guerra, i progetti autarchici, il ruolo dell’ industria, le fortificazioni, il camouflage, fino all’ immediato

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