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Nove domande ai critici | Cecilia Serbassi

Per fortuna ci sono gli artisti: condividi, e in che misura, questa intonazione o inno che dir si voglia?
C’è un rapporto di dipendenza tra artista e curatore/critico, quindi direi che la fortuna risiede nell’incontro, trovarsi al posto giusto con l’artista e/o curatore giusto!

Considerando la “liquidità” della nostra epoca, quali sono, se ci sono, i limiti del soggetto artista?
Il limite più grosso per l’artista risiede proprio nella funzione comunicativa delle sue opere, una funzione a cui tutti sentono di aderire e che non è più riservata all’arte. C’è troppo caos non ci sono più confini e limiti.

Qual è il tuo filo diretto con l’artista, il suo mondo, la sua vita privata? Ti sei mai innamorato di un artista?
Alla base di ogni creazione c’è una relazione ed ‘è fondamentale per me stabilire una relazione con l’artista, mi piace indagare e scoprire il suo mondo. Deve perciò scattare quella scintilla che mi faccia innamorare del suo lavoro.

“Eppur mi son scordato di te”, cantava Lucio Battisti, o un’amnesia momentanea: chi ne ha fatto le spese quel giorno?
L’acqua più blu tenta chiunque ma è solo una distrazione…

22 lezioni di vita imparate leggendo Harry Potter, o è sempre meglio il nostro Pinocchio? Chi è il Geppetto dell’arte?
Credo che il Geppetto dell’arte sia stato mandato in pensione, ormai in una società i cui si richiede una figura ibrida, flessibile e multitasking vige il fai da te, l’artista può operare in piena autonomia e piuttosto si avvale dell’aiuto di qualche Lucignolo per far colpo sulla Fatina buona e realizzare i suoi sogni.

Qual è il difetto migliore nell’artista di successo?
Se parliamo di successo e non di valore, è probabilmente l’utilizzo dell’ #hashtag perfetto, ovvero della parola chiave per facilitare la ricerca della sua identità aumentando così i suoi followers (i suoi seguaci) e quindi raggiungere il successo sulle piattaforme virtuali…perché l’artista di successo spesso si muove in questo campo.

A chi “l’uomo del Monte” dice si? A chi dice no?
Forse sono troppo giovane per ricordare l’uomo del Monte…

“Alla mediocrità chi ci pensa?”, si domandava Carmelo Bene …
La mediocrità è funzionale…e ci pensano in molti visto che è facilmente manovrabile.

Predicare bene e razzolare meglio …un trend?
Bisogna valutare il pulpito…

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