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Tra pittura e materia incandescente: Giuliano Giuman

La Galleria Annunciata di Milano ospita fino al 31 maggio 2019 “Eremo Eretico”, la mostra dedicata agli ultimi lavori di Giuliano Giuman, a cura di Davide Silvioli.

Giuman, artista eclettico con esperienza decennale, inizia il suo percorso formativo nel mondo della musica. Alla metà degli anni ’60 inizia a dipingere rivolgendosi a diversi media artistici, tra cui fotografia, installazione e performance, per poi dedicarsi principalmente alla pittura su olio e su vetro, tecnica, quest’ultima, che ha insegnato per anni all’Accademia di Brera. 

Il titolo della mostra cerca di isolare il raggio d’azione entro cui si posizionano gli ultimi lavori dell’artista, rimandando spontaneamente ad una dimensione di significato entro cui il processo artistico si compie come condizione esistenziale di continua ricerca. 

La dimensione concettuale dell’eremo individua la ricerca di Giuman anche in uno spazio di divergenza, eretico appunto, rispetto a un’arte che si dà nella sua essenza puramente aspettuale. 

“Eremo Eretico” diventa così una dichiarazione d’intenti che coerentemente si ritrova nell’identità delle opere. Come scrive il curatore, quella di Giuman è una pratica artistica “che si nutre più di interrogativi che di risposte”. “Eretica”, opera centrale dell’esposizione nella quale riecheggiano forme compositive della tradizione medievale, si fa portavoce di questa attitudine interlocutoria, rendendo “impossibile al fruitore accedere a una verità ultima”. Un’attività di ricerca costituita da pochi approdi e molte derive, compiuta nell’intimità dello spazio mentale e restituita nel processo materiale, come “La barca di Ulisse”, che vuole mettere in evidenza non solo il parallelismo tra la condizione nomadica del percorso esistenziale e quello artistico, ma anche il mezzo stesso attraverso cui esso si compie.

Al fine di enfatizzare proprio questo aspetto caratterizzante della linea artistica, sono messi in mostra gli strumenti tecnici utilizzati – “Strumenti di vita” – scelta che esplicita il significato profondo che la ricerca artistica, nella sua duplice connotazione speculativa e tecnica, riveste per l’artista. 

Le opere, composte da oli su tela e pittura su vetro a gran fuoco, acquistano nell’esposizione una dimensione installativa in grado di rivelare tutte le suggestioni esoteriche che esse implicitamente propongono. Giuman, come un alchimista, plasma la materia pittorica: il vetro attraverso la pittura ritorna materia incandescente, si rende entità materiale ardente, grazie anche alla retroilluminazione delle opere che riesce a restituire a pieno tutta la qualità iridescente di questi lavori. È forse in questa qualità del ritmo cromatico che si ritrova la fase iniziale della formazione di Giuman, quella musicale appunto. Dal buio in cui sono immerse le opere, la cromia emerge prepotentemente, come quando in un movimento musicale ad un tempo lento ne segue uno veloce in una successione di diminuendo e crescendo. Qui, come nella musica, il contrastosi definisce esattamente nel passaggio dal riposo al moto. 

Giuliano Giuman – Eremo Eretico

A cura di Davide Silvioli

Galleria Annunciata

Via Paolo Sarpi 44 (ingresso Via Luca Signorelli 2/a)
I-20154 Milano (MI)
www.galleriannunciata.com

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