Skip to content
Rivista Segno

Rivista Segno

Attualità Internazionali d'Arte Contemporanea

Primary Menu
  • Segno
    • Nell’ultimo numero
    • Redazione
  • Abbonamenti
    • Abbonamento regalo rivista Segno
  • Pubblicità
    • Specifiche pubblicità
    • Formati
    • Banner
  • Contatti
  • Segno TV
  • Segno digitale
  • Archivio eventi
  • Home
  • Recensioni
  • Arte Forte. La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti
  • Recensioni

Arte Forte. La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti

Redazione

Condividi:

  • Stampa
  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter

ARTEFORTE_Forte Belvedere_Galleria Doris Ghetta_Walter Moroder_Se tení 2_2014_bronzo_20x88x32 cm

 

Prendi quindici gallerie d’arte contemporanea, otto fortezze austroungariche e ventotto artisti. Proponi alla Fondazione Museo storico del Trentino e alla Provincia autonoma di Trento di inserire nella già collaudata rassegna di eventi “Sentinelle di pietra. Di Forte in Forte sul Sentiero della Pace” un progetto espositivo diffuso nelle sedi del Circuito dei forti del Trentino idonee a ospitare una mostra, coinvolgendo il Mart nella promozione dell’iniziativa. Grazie a un’idea di Giordano Raffaelli, titolare dell’omonimo Studio d’Arte di Trento nonché Delegato territoriale per il Triveneto di Angamc (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea) e vice-Presidente di Aspart (Associazione Pro Arte), ha così preso il via “Arte Forte”, la cui tematica scelta per la prima edizione è “La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti”, ripensando ai forti di guerra come a luoghi in cui storicamente si tennero scontri (e incontri) di persone dalle diverse provenienze geografiche e dalle molteplici culture e individuando, seppur a distanza di cento anni, numerosi contatti con l’attualità. La mostra è unica, le sedi sono otto, a coprire un percorso che si snoda per ben 520 km sul territorio, seguendo idealmente il “Sentiero della Pace”. I forti, che si trovano in posizioni strategiche e panoramiche, tornano così a essere punti di riferimento privilegiati per una “mappatura” storico-culturale del Trentino, testimoni silenziosi di un confine che non esiste più come divisione, ma si fa “Circuito” per veicolare nuove suggestioni, interpretazioni e stimoli sul filo della memoria. A partire dalla sinergia con cui gallerie d’arte contemporanea private del Triveneto hanno collaborato tra loro e con le Istituzioni pubbliche, fino alla risposta entusiasta degli artisti (selezionati dalle gallerie stesse) alla curatela di Mariella Rossi, che ha garantito la qualità e la coerenza delle proposte espositive, l’intento comune di tutte le parti in gioco, garantendo il successo dell’iniziativa – sia di pubblico, sia di critica – si ritrova proprio nella riattivazione di luoghi fortemente identitari favorendone una fruizione a 360 gradi. In quest’ottica gli artisti hanno lavorato a progetti in molti casi interventi site-specific, studiando le peculiarità delle sedi, certamente non usuali, ma soprattutto evidenziando in molti casi processi creativi condivisi sulla tematica proposta. “Babele”: un luogo biblico le cui origini si perdono nella leggenda, estremamente evocativo, soprattutto se rapportato alla situazione interna ed esterna ai forti durante la Prima Guerra Mondiale. Sul territorio, in quegli anni, è stata testimoniata la compresenza di ben dodici idiomi linguistici diversi, costretti a convivere nella situazione di rovesciamento del quotidiano rappresentata dal conflitto. A Babele e alla sua forza simbolica si sono ispirati l’artista Corrado Zeni (Buonanno Arte Contemporanea, Trento) a Forte Strino, che ha presentato una serie di omonime sculture di ferro i cui personaggi, uomini stilizzati, si trovano a scalare una spirale di vaga ispirazione Bruegeliana, o a passeggiare senza interagire tra loro, o ancora a occupare un mondo circolare in equilibrio precario, e l’artista Paolo Conti (PoliArt Contemporary, Rovereto), che ha realizzato a Forte Pozzacchio una vera e propria torre composita; l’idea di forte come contenitore simbolico ha mosso i progetti al Forte superiore di Nago di Linda Carrara, e di Walker Keith Jernigan (Boccanera Gallery, Trento), che nelle loro tele evidenziano con linee sottili ed eteree la presenza di luoghi “altri”, la grande fotografia di Giovanni Castell, la “città” utopica delle “Pinocchie” di Sissa Micheli (Alessandro Casciaro Art Gallery, Bolzano), ma anche i progetti di Marco Cingolani (Boxart, Verona) nei forti Corno e Larino, dove installazioni di scatole e bauli dipinti richiamano la testimoniata usanza dei soldati di decorare le pareti dei forti per ritrovare l’impressione di un’atmosfera famigliare, dello scultore solandro David Aaron Angeli (Studio d’Arte Raffaelli, Trento), a Forte Belvedere, che ha utilizzato la simbologia dell’uovo nero, che come il forte contiene la vita e la speranza, ma è foriero al contempo di un’attesa funesta, e, al Forte Pozzacchio, di Ivano Fabbri, che ha realizzato un “altro forte” all’interno di una delle sale e di Matteo Attruia (PoliArt Contemporary, Rovereto), che, con l’uso del lighbox, ha ricreato un codice morse intermittente. Anche Vlad Nancă (Boccanera Gallery, Trento) ha scelto il lightbox, ma con un intento che sfiora ironicamente la denuncia sociale; direttamente di guerra si sono occupati Michele Parisi (Paolo Maria Deanesi Gallery, Trento) con le sue tele tratte da panoramiche di città distrutte a Forte Cadine, Gjon Jakaj (Giudecca 795 Art Gallery, Venezia) con fotografie di guerriglia urbana a Forte Garda, Luciano Civettini (Studio 53 Arte, Rovereto) con fotomontaggi di esplosioni a Forte Pozzacchio e Valentina Miorandi (Boccanera Gallery, Trento) con la ricostruzione performativa del perimetro di Auschwitz nella città di Trento. A Forte Belvedere gli scultori altoatesini Arnold Holzknecht e Walter Moroder (Galleria Doris Ghetta, Ortisei) hanno ragionato sull’incompiutezza della figura umana, mentre Antonio Ievolella (Studio la Città, Verona) si è concentrato sul simbolo archetipico dello scudo. A livello di commistione di linguaggi, è interessante notare come a media più tradizionali, quali la pittura e la fotografia, siano stati accostati nelle opere di alcuni artisti supporti audio poetici e musicali: nel video di Julia Bornefeld (Antonella Cattani Contemporary Art, Bolzano) a Forte Garda un pianoforte brucia ma le sue note continuano a echeggiare nella grande sala centrale; nell’installazione multimediale di Silvio Cattani (Studio 53 Arte, Rovereto) a Forte Pozzacchio una voce narrante accompagnata dalle note di un compositore alterna brani legati alla guerra a preghiere; di fronte al grande site-specific “Il lungo assedio”, a Forte Corno, Medhat Shafik (MARCOROSSI artecontemporanea, Verona) ha collocato l’opera “Di che reggimento siete, Fratelli?” accompagnandola a una registrazione originale dell’omonima poesia recitata dalla voce di Ungaretti stesso.

Al Forte superiore di Nago gli artisti Nebojša Despotović (Boccanera Gallery, Trento), Andrea Facco e Kinki Texas e Arnold Mario Dall’O (Alessandro Casciaro Art Gallery, Bolzano) hanno affrontato, declinando la tematica autonomamente, anche la morte, quale inevitabile compagna di viaggio per tutti gli uomini in guerra. Uomini in conflitto con sé stessi prima che con gli altri: l’aspetto del confronto con la propria interiorità viene indagato da Vincenzo Marsiglia (Boesso Art Gallery, Bolzano) a Forte Strino con varianti, multimediali e non, dello specchio, e a Forte Belvedere da Italo Bressan (Casa d’Aste Von Morenberg, Trento) con un lirico autoritratto e da Fulvio Di Piazza (Studio d’Arte Raffaelli, Trento) che, partendo ugualmente dall’autoritratto, in chiave completamente diversa, ha realizzato un ciclo di lavori pittorici dove la dimensione della solitudine sovrasta tutto, come una gigantesca torre di Babele che, molto spesso inconsapevolmente, ci si costruisce da soli.

Camilla Nacci

ARTEFORTE_Forte Strino_Buonanno Arte Contemporanea_Corrado Zeni_Babel_2010_ferro_120x100x100 cm
ARTEFORTE_Forte Strino_Buonanno Arte Contemporanea_Corrado Zeni_Babel_2010_ferro_120x100x100 cm
ARTEFORTE_Forte Belvedere_Studio d'Arte Raffaelli_Fulvio Di Piazza_L'occhio del gasato_2016_olio su tela_77x53 cm_ph. Fotografi Associati
ARTEFORTE_Forte Belvedere_Studio d’Arte Raffaelli_Fulvio Di Piazza_L’occhio del gasato_2016_olio su tela_77x53 cm_ph. Fotografi Associati
p. 099_ARTEFORTE_Forte Corno_Marcorossi Arte Contemporanea_Medhat Shafik_Assedio_2016_installazione site specific_dimensioni variabili
p. 099_ARTEFORTE_Forte Corno_Marcorossi Arte Contemporanea_Medhat Shafik_Assedio_2016_installazione site specific_dimensioni variabili
Linda Carrara
Linda Carrara
ARTEFORTE_Forte Pozzacchio_PoliArt Contemporary_Paolo Conti_Babel_2009-2016_acciaio inox
ARTEFORTE_Forte Pozzacchio_PoliArt Contemporary_Paolo Conti_Babel_2009-2016_acciaio inox
ARTEFORTE_Forte Garda_Antonella Cattani Contemporary Art_Julia Bornefeld_Final play_2013_videostill
ARTEFORTE_Forte Garda_Antonella Cattani Contemporary Art_Julia Bornefeld_Final play_2013_videostill
Silvio Cattani
Silvio Cattani
ARTEFORTE_Forte Belvedere_Galleria Doris Ghetta_Walter Moroder_Se tení 2_2014_bronzo_20x88x32 cm
ARTEFORTE_Forte Belvedere_Galleria Doris Ghetta_Walter Moroder_Se tení 2_2014_bronzo_20x88x32 cm
ARTEFORTE_Forte Cadine_Paolo Maria Deanesi Gallery_Michele Parisi_IRAE (Palmira)_2015_gelatina fotosensibile
ARTEFORTE_Forte Cadine_Paolo Maria Deanesi Gallery_Michele Parisi_IRAE (Palmira)_2015_gelatina fotosensibile

Tags: Arte Forte La Babele di linguaggi e di simboli legati ai conflitti

Continue Reading

Previous: Di Là da Dove per Andare Dove – Giorgio Cattani
Next: Rito, storia e preghiera per AIR – Arte in Riserva

Potrebbe interessarti anche

Matteo Fato nella cisterna di Palazzo Maccafani a Pereto Triplo Monitor con Matteo Fato
  • Recensioni

Triplo Monitor con Matteo Fato

Roberto Sala
Omar-Galliani-Respiro-2008-matita-nera-e-grafite-su-tavola-cm.-400x400 L’irriducibilità del disegno: Omar Galliani al CIAC di Foligno
  • Personali
  • Recensioni

L’irriducibilità del disegno: Omar Galliani al CIAC di Foligno

Davide Silvioli
Gabriel Sierra,  Subito dopo l’oggetto più distante  Galleria Franco Noero (TO) Subito dopo l’oggetto più distante – Gabriel Sierra
  • Personali
  • Recensioni

Subito dopo l’oggetto più distante – Gabriel Sierra

Cecilia Paccagnella
Schermata-2019-09-23-alle-13.01.13 MURI I – Federico De Leonardis
  • Personali
  • Recensioni

MURI I – Federico De Leonardis

Viana Conti
Robert Indiana, One Through Zero (1980-2002). Waddington Custot, Frieze Sculpture 2019 
ph. Amalia Di Lanno Uno spazio aperto e democratico: Frieze Sculpture 2019
  • Mostre Internazionali
  • Recensioni

Uno spazio aperto e democratico: Frieze Sculpture 2019

Amalia Di Lanno
Salvatore Arancio, Like a Sort of Pompeii in Reverse_Installation view_Ph_Federica Delprino_&_Omar Tonella_Courtesy Casa Museo Jorn_&_Semiose Salvatore Arancio. L’aria di Casa Jorn fa bene alla mente
  • Personali
  • Recensioni

Salvatore Arancio. L’aria di Casa Jorn fa bene alla mente

Lucia Lamberti

È online il nuovo sito

Compra l’ultimo numero

Segno 279

Segno 279 - Dicembre/Gennaio 2021

segnonline

Segnonline
Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Ola Czuba a cura di Gaia Bobò visibile presso @casavuota fino al 7 marzo 2021
Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodo Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodoinfoshop di Bologna
Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Bened Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Benedikt Hipp e Claudio Verna" visibile presso @monitorgallery fino al 29 gennaio @smileoftenlovemuch @benedikthipp
Alla mostra "In and against The War on Terra" di @ Alla mostra "In and against The War on Terra" di @oliver.ressler presso @thegalleryapart appena inaugurata e visibile fino al 12 marzo 2021.
Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviast Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviastucky presso @mesiaspace visibile fino al 30 gennaio dalle h12 alle h20
Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo anche a Roma presso la Libreria IL MATTONE 👇👇👇👇👇 in cui potete leggere testi sullo stato dell'arte attuale scritti da critici d'arte nonché nostri storici collaboratori come Achille Bonito Oliva, Pietro Marino, Giacinto Di Pietrantonio, Paolo Balmas, Antonello Tolve, Valerio Dehò, Dario Orphée La Mendola. Inoltre, i nostri giovani collaboratori hanno redatto pagine sulle mostre più interessanti del 2020 e molto altro ancora come una nuova sezione dedicata all'architettura...
200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè 200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè
@bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Ver @bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Verdi, Torino
#segnocè #bruttodavvero #artweek #torino
#SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutt #SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutto" di Leandro Elrich a @stregisrome sede romana di @galleriacontinua #segnocè
Carica altro… Segui su Instagram

Articoli Recenti: Segnonline

Torna il FoF

Torna il FoF

The Beginning The End / L’inizio La Fine

The Beginning The End / L’inizio La Fine

JR inaugura Galleria Continua Paris

JR inaugura Galleria Continua Paris

Osart Gallery, Libertà sulla parola

Osart Gallery, Libertà sulla parola

La “favola nera da camera” di Eva Hide

La “favola nera da camera” di Eva Hide

Cerca

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
© Rivista Segno. Tutti i diritti riservati - c.f. 91044050689 - p.i. 01464240686 - amministrazione@pec.rivistasegno.eu | Magnitude by AF themes.
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.