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Con una performance di Filippo Berta apre Villam a Roma

Apre con una azione collettiva carica di emozione il progetto Villam nato da un’idea di Anita Calà. Ospite del primo appuntamento romano è Filippo Berta che presenta la performance “A nostra immagine e somiglianza” già proposta presso la Galleria Massimodeluca. È un’azione collettiva in cui un gruppo di persone fissa dei chiodi al muro in punta di piedi, in modo da raggiungere il punto più alto concesso dai loro corpi, per poi appendere dei crocefissi. Una azione intensa che ha coinvolto il pubblico radunatosi il 23 marzo 2018 al Centro Giovani del municipio I di Trastevere in una riflessione sui limiti invalicabili e soggettivi indirizzati verso un’ipotetica perfezione che ogni essere umano tenta inutilmente di raggiungere.
Villam è un esperimento espositivo che rientra n un sistema di divulgazione e diffusione dell’arte che si avvale di figure coraggiose, di nuovi strumenti, di nuove strategie e che raccolgono i fermenti culturali di un mondo in veloce trasformazione. Sempre più questi esperimenti nascono dagli artisti stessi (come lo è Anita Calà) che più di tutti sentono la mancanza di una piattaforma culturale aperta e dinamica, veloce e facilmente fruibile dai soggetti interessati. Si sta generando in Italia una nuova “infrastruttura” culturale spontanea ma altamente qualificata e organizzata che davvero tasta il polso a l’arte e ne cattura i suoi respiri e i suoi afflati, fuori dalle gerarchie e dalle logiche di mercato e da deteriorati modelli organizzativi. Quindi, cos’è Villam nel panorama delle attività e delle proposte artistiche? È un progetto fluido, è un luogo fisico e metafisico, è un’entità, è partecipazione, è creatività libera e itinerante, ma soprattutto è un progetto a lungo termine che coinvolge artisti italiani ed internazionali di diverse generazioni, curatori, critici, istituzioni e privati, pubblico abituale e neofiti dell’arte finalizzata alla produzione libera dell’arte contemporanea. Villam prende spunto dal concetto di “factory”, deriva dal latino e sta per fattoria, podere, luogo del nutrimento e della produzione, della cura e della condivisione. Anita Calà, artista e ideatrice del progetto racconta: “Villam è una filosofia, un concetto ampio e ambizioso che in parte rivede i meccanismi dell’attuale sistema di creazione, produzione e fruizione. Non si tratta di proporre semplicemente mostre o interventi in luoghi insoliti, al di fuori di musei e gallerie, ma di intervenire nelle modalità generali di approccio all’arte contemporanea, dal punto di vista degli artisti, dei promotori e nei confronti dei fruitori”.
Quale contenitore Anita, per Villam e quale futuro? “Intanto non sono sola, il progetto si avvale anche della consulenza di Massimo Scaringella e della collaborazione di Laura Scaringella, Giovanna Giannini Guazzugli e abbiamo trovato in Sistemi Energia srl, un partner finanziario che permette al progetto di essere credibile. Questo primo appuntamento realizzato anche grazie alla collaborazione della Galleria Massimodeluca, ha confermato la visione che abbiamo di Villam: un’azione relazionale all’ennesima potenza, suscettibile e suggestiva, estesa nello spazio e nel tempo. Luoghi ogni volta diversi, artisti coinvolti in nome della ricerca, della condivisione e dell’emozione, pubblico sempre pronto ad accogliere la parte più intima e estrema della ricerca artistica. Per noi, dopo la performance collettiva di Filippo Berta, una sfida a fare sempre meglio senza mai dimenticare che tutto passa per la bellezza dell’arte e per il coraggio di superare i limiti”.

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