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Conversazione con Ravi Agarwal

In occasione della mostra Ecologies of loss curata da Marco Scotini presso il PAV di Torino, Martina Matteucci incontra Ravi Agarwal. L’artista, attraverso una pratica interdisciplinare, riflette sulla relazione tra ecologia e capitale e dichiara la necessità di ridefinire il rapporto uomo-natura.

Martina Matteucci – Ecologies of loss è la tua prima personale in Italia. È centrale il tema della perdita in relazione ai cambiamenti dell’ambiente. Che tipo di perdita stiamo vivendo oggi?

Ravi Agarwal – Oggi tutto sta diventando globale e la dimensione locale si sta perdendo completamente. L’ecologia per me è prodotta nel locale, è una catena che si rompe con la scomparsa di comunità, cultura e cibo legati al territorio. Per questo penso che far rivivere il locale sia un buon modo per contrastare il globale.

Nelle immagini, Ecologies of Loss, esposizione personale di Ravi Agarwal con alcune installazioni della mostra al PAV Parco Arte Vivente, Torino, 2019. Courtesy PAV.

M.M – Il fiume nei tuoi lavori è legato a questa perdita ed è spesso protagonista

R.A – Il fiume è un flusso d’acqua, è uno dei pochi posti in cui è possibile ottenere acqua dolce sul pianeta ed è abitato da molte forme di vita. Ma è anche legato a una idea culturale, in India per esempio rimanda a Dio. Oggi pensiamo al fiume solo in termini scientifici e così perdiamo tutti gli altri livelli di complessità nella sua lettura. È quasi come se riducessimo la vita a una semplice risorsa materiale, ma in realtà la vita è qualcosa di molto più complesso e intenso.

M.M – In Alien Waters immortali il fiume Yamuna, importantissimo ma allo stesso tempo sempre più inquinato. Come vedi il rapporto tra uomo e modernità? Il progresso è in grado di rispondere alla domanda ecologica?

R.A – Questo problema ha alla base la gerarchizzazione sociale. Il fiume è inquinato anche perchè in India si classificano come pure o inquinate persino le diverse classi sociali: se sei in basso sei sporco. Dunque il problema non è solo fisico, è anche sociale ed è legato a un potere. Tutti dovrebbero essere uguali e ugualmente rispettati. Non dovremmo permettere interventi che abbattano il locale, ma promuovere politiche sostenibili.

Nelle immagini, Ecologies of Loss, esposizione personale di Ravi Agarwal con alcune installazioni della mostra al PAV Parco Arte Vivente, Torino, 2019. Courtesy PAV.

L’intervista a Ravi Agarwal è pubblicata sul n. 272 di Segno. Per continuare a leggerla abbonati alla rivista /https://www.rivistasegno.eu/abbonamenti/

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ECOLOGIES OF LOSS
Ravi Agarwal
a cura di Marco Scotini
fino al 9 giugno 2019

http://parcoartevivente.it/

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