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Marco Alemanno. il cielo e ‘l fondo de l’eterno oblio

Sabato 12 maggio alle ore 18.00, presso il Museo Casa Ludovico Ariosto a Ferrara, inaugura l’esposizione “IL CIELO E ‘L FONDO DE L’ETERNO OBLIO”, personale di Marco Alemanno. Per questa sua nuova esposizione, l’artista sceglie di intrattenere un intimo colloquio con la storia che distingue Casa Ariosto: con questo intento egli intraprende il suo viaggio all’interno delle pagine dell’Orlando furioso, affidandosi, non a caso alla guida, delle riflessioni di chi, come Italo Calvino, ne è rimasto imbrigliato per quasi tutta la vita. In tal senso, “il cielo e ‘l fondo de l’eterno oblio” ci introduce al poema ariostesco a partire dal Canto XII°, proprio quello in cui per Calvino: […]«c’è un trabocchetto, una specie di vortice che inghiotte a uno a uno i principali personaggi: il palazzo incantato del mago Atlante, un palazzo che è un vortice di nulla, deserto di quel che si cerca e popolato solo di cercatori, una ragnatela di sogni e desideri e invidie, un labirinto di pensieri» […]. Così è anche per Marco Alemanno, che indagando a fondo tra le pieghe del proprio lavoro fotografico, arriva a scoprire che il suo personale palazzo di Atlante, il regno privato delle illusioni, è da sempre il cielo, come una finestra aperta sui propri destini incrociati. Come afferma l’artista: “Il cielo/castello senza pareti e senza forma, abitato da statue e da ombre che riempiono il vuoto; il cielo/schermo attraversato da nuvole sporche di pensieri e interminabili corridoi di luce; il cielo proiezione vibrante e ‘viva’ di ciò che si sogna e che si spera. Il cielo declinato all’infinito e comunque imprendibile; quel cielo che, come il Furioso, “è un universo a sé, in cui si può viaggiare in lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi”. Un viaggio dunque “in lungo e in largo” che procede quasi per suggestioni liriche, un vero e proprio racconto per immagini ‘scritte’ che, come il poema da cui è ispirato, citando ancora Calvino: “si rifiuta di cominciare, e si rifiuta di finire”. Un percorso espositivo che si snoda in 40 lavori (come i canti della prima edizione del poema, datata 1516) che paiono quasi appunti sparsi, caduti di getto su un foglio volutamente lasciato nudo e senza cornice, e in cui, a dialogare con il cielo ‘ragnatela di sogni’, ci sono cavalli e cavalieri, lance, colonne e presenze sfuggenti, “tutti cercando il van”, come direbbe Ariosto. Ma anche abbozzi d’illusioni folli e verticali, immateriali attese di pietra e di silenzio, riflessi sbiaditi di un sogno e lune fiorite di malinconia. “il cielo e ‘l fondo de l’eterno oblio” di Marco Alemanno è organizzata dall’associazione Yoruba diffusione arte contemporanea, sotto la curatela di Federica Zabarri, con patrocinio del Comune di Ferrara, Musei Civici di Arte Antica, Ufficio Giovani Artisti e Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara: inaugurazione Sabato 12 Aprile, la mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 25 Maggio.

Marco Alemanno nato a Nardò (Lecce) nel 1980, si è diplomato alla Scuola di Recitazione presso il Teatro del Navile di Bologna. Nel 2004 ha inizio una fortunata collaborazione con Lucio Dalla che lo porta a interpretare ruoli di primo piano negli spettacoli “Pierino e il lupo” e “Arlecchino”. Interprete del film “Quijote” di Mimmo Paladino, produttore artistico, nonché coautore di alcuni testi dell’album di Dalla, “Il contrario di me” (2007). Nel 2009, “noncentro” la sua prima mostra fotografica personale presso la Fondazione Bufalino di Comiso (Ragusa). Del 2010, la mostra “lunica” nella prestigiosa cornice di Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano a Venezia; la partecipazione al tour di Dalla-De Gregori Work in progress in qualità di vocalist e voce recitante e la produzione del relativo progetto discografico. Nel 2011 la nuova personale “aprile”, evento collaterale della manifestazione Art FaCTory a Catania.

Info: www.yoruba.it; www.metecomunicazione.it

Marco Alemanno 2014Marco Alemanno, Venezia-Firenze, fotografia su carta di cotone, 2009Marco Alemanno, Bologna III, 2012

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