Skip to content
Rivista Segno

Rivista Segno

Attualità Internazionali d'Arte Contemporanea

Primary Menu
  • Segno
    • Nell’ultimo numero
    • Redazione
  • Abbonamenti
    • Abbonamento regalo rivista Segno
  • Pubblicità
    • Specifiche pubblicità
    • Formati
    • Banner
  • Contatti
  • Segno TV
  • Segno digitale
  • Archivio eventi
  • Home
  • Personali
  • Michelangelo Consani | Things Might Change
  • Personali

Michelangelo Consani | Things Might Change

Redazione

Condividi:

  • Stampa
  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter
Photo by Bruno Bani

Prometeogallery di Ida Pisani presenta, fino al 31 luglio negli spazi di via Ventura a Milano, Le cose potrebbero cambiare, la prima personale di Michelangelo Consani a cura di Matteo Lucchetti. La mostra si sviluppa sull’intreccio di una serie di ricerche recenti dell’artista, il quale, a partire dalla ricontestualizzazione di alcune opere esistenti, presenta una serie di nuove produzioni che portano i temi della decrescita e del nucleare in un dialogo fatto di rimandi continui all’immaginario collettivo e alle molte contro-narrazioni che lo contraddicono.

Il Giappone si rivela ancora una volta un caso studio preferenziale nella costruzione di scenari futuri, frutto della comprensione di tutte le tragiche cadute della modernità e della critica serrata ad una cieca visione ottimista sul concetto di progresso. Dalla grande locandina cinematografica fatta eseguire a Saigon raffigurante Godzilla, il mostro icona del post Hiroshima e Nagasaki, al video dei maiali abbandonati a Fukushima, passando per i monocromi fatti di alghe nori contaminate su tavola, il Paese del Sol Levante è tanto un tramonto dell’umanità dal quale apprendere, quanto un moto perpetuo di resilienza che sposta continuamente i limiti dell’accettabile. Sullo sfondo emerge la questione ambientale come territorio politico, nel quale i percorsi di sostenibilità diventano pratiche di resistenza quotidiana, mentre i modelli esistenti rimangono ancorati ad insostenibili equilibri figli della guerra fredda e delle sue logiche.

Da sempre interessato alle prospettive minoritarie sulla storia e agli individui che ne sono protagonisti con il loro lavoro, Michelangelo Consani sceglie di sospendere la mostra, attraverso la scelta del titolo, in uno stato di possibilità, dove al cambiamento non è necessariamente associato un significato positivo, e affidando ad una serie di personalità e accadimenti il compito di indicare una successione di svolte, possibili o immaginarie, per le quali il corso della storia avrebbe potuto essere diverso. Due poli principali ed antagonisti della mostra sono incarnati dall’agronomo rivoluzionario giapponese Masanobu Fukuoka, figura ricorrente nell’opera di Consani, e dall’ingegnere militare della corte di Luigi XIV, Sébastien Le Prestre da Vauban. Quest’ultimo, presente in forma di busto in gesso, oltre ad aver servito magistralmente la causa delle fortificazioni dei confini nazionali in epoca moderna, è il fautore della formula della Cochonnerie, ovvero una sorta di successione di Fibonacci dove al posto dei conigli compare la scrofa, ed il cui tasso di crescita assai maggiore è strettamente connesso all’idea di sfruttamento della produzione alimentare di massa, con un raziocinio, in nuce, proto illuminista. Fukuoka, invece, al lato opposto dello spazio, rappresentato con una scultura svuotata in terracotta giapponese, simboleggia un modello di sostentamento agricolo ecocompatibile che minimizza l’intervento e il lavoro dell’uomo valorizzando i processi biologici esistenti. Due esempi opposti, nella cui contrapposizione si sviluppa un discorso contraddittorio più ampio fatto di consapevolezza e dimenticanza.

La mostra è intessuta di molteplici connessioni tra le narrazioni, reali e di finzione, sviluppate intorno alla minaccia nucleare e alla sua attualità. Hiroshima, Nagasaki, Fukushima, così come le miriadi di atolli nel Pacifico e gli altri siti di sperimentazione o incidenti atomici, sono luoghi tragici reali ma anche momenti estremi di una parabola umana in declino ed di una condizione mentale di paranoia costante. Non a caso nel 2015 il Bulletin of Atomic Scientists, l’organo che dal 1947 monitora e misura la prossimità del genere umano alla sua ipotetica fine per cause nucleari, ha portato le lancette a tre minuti dalla mezzanotte, una metafora per ricordarci che l’instabilità geopolitica corrente è giunta oggi ad uno dei momenti più critici dalla fine della seconda guerra mondiale.

Michelangelo Consani con il suo lavoro cerca di recuperare informazioni e comprendere dinamiche da questi instabili paesaggi contemporanei, mettendoli in comunicazione con molteplici rimossi storici ed altri dettagli del passato apparentemente insignificanti, creando scarti visivi che diano a qualsiasi possibile discorso sul cambiamento una percezione nuova sul futuro. (Matteo Lucchetti)

Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Michelangelo Consani, La cochonnerie ou calcul estimatif pour connaître jusqu'où peut aller la production d'une truie pendant dix années de temps
Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Photo by Bruno Bani
Michelangelo Consani, Wiki mon amour

Michelangelo Consani (Livorno, 1971). Dopo una serie di importanti mostre collettive (Artkliazma, Russia; Schunck Glaspaleis, Paesi Bassi; Musée d’Art Contemporain du Val de Marne, Francia; Center for Contemporary Art Celje, Slovenia; Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, Biella), nel 2010 riceve da EX3 Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze il premio come miglior artista under 40. Lo stesso anno, prende parte alla prima Triennale di Aichi, che Akira Tatehata, Masahiko Haito, Hinako Kasagi, Pier Luigi Tazzi e Jochen Volz curano a Nagoya, in Giappone. Nel 2011 realizza una mostra personale presso la Kunstraum di Monaco di Baviera e presso CAMeC Pianozero della Spezia; nel 2012 espone al Museo Pecci di Prato e di Milano e in una mostra parallela della Biennale di Dakar. Nel 2013 il Museo di Lissone lo invitare a realizzare un progetto speciale in occasione dell’inaugurazione del museo. Recentemente la Kunstverain Milano / Amsterdam / New York ha pubblicato una monografia sul lavoro dell’artista, a cura di Matteo Lucchetti, dal titolo “Caspian Depression and a One Straw Revolution”.

Nel 2014 espone alla Donwahi Fondation in Abidjan e realizza tre mostre personali: a Tokyo presso la Side 2 Gallery, a Parigi all’interno di Glassbox e a Berlino da Zirkumflex.

Tags: Michelangelo Consani Prometeo Gallery

Continue Reading

Next: ‘LA DOLCE VITA MADE IN GERMANY’ di Michele Pero| Castello dei Conti Guidi Poppi

Potrebbe interessarti anche

Omar-Galliani-Respiro-2008-matita-nera-e-grafite-su-tavola-cm.-400x400 L’irriducibilità del disegno: Omar Galliani al CIAC di Foligno
  • Personali
  • Recensioni

L’irriducibilità del disegno: Omar Galliani al CIAC di Foligno

Davide Silvioli
Gabriel Sierra,  Subito dopo l’oggetto più distante  Galleria Franco Noero (TO) Subito dopo l’oggetto più distante – Gabriel Sierra
  • Personali
  • Recensioni

Subito dopo l’oggetto più distante – Gabriel Sierra

Cecilia Paccagnella
Schermata-2019-09-23-alle-13.01.13 MURI I – Federico De Leonardis
  • Personali
  • Recensioni

MURI I – Federico De Leonardis

Viana Conti
Salvatore Arancio, Like a Sort of Pompeii in Reverse_Installation view_Ph_Federica Delprino_&_Omar Tonella_Courtesy Casa Museo Jorn_&_Semiose Salvatore Arancio. L’aria di Casa Jorn fa bene alla mente
  • Personali
  • Recensioni

Salvatore Arancio. L’aria di Casa Jorn fa bene alla mente

Lucia Lamberti
Schermata-2019-09-19-alle-18.33.07 Max Marra: Sogni di Carta
  • Brevissime
  • Personali

Max Marra: Sogni di Carta

Teodolinda Coltellaro
Gianni-D’Urso.-Gianni-l’ottimismo-è-il-profumo-della-vita-exhibition-view-at-Spazio-A-Lecce-2019-photo-Alice-Caracciolo-4 Gianni D’Urso “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”, a Lecce: tra disincanto generazionale e cortocircuiti
  • Personali
  • Recensioni

Gianni D’Urso “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”, a Lecce: tra disincanto generazionale e cortocircuiti

Danilo de Luca

È online il nuovo sito

Compra l’ultimo numero

Segno 279

Segno 279 - Dicembre/Gennaio 2021

segnonline

Segnonline
Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Ola Czuba a cura di Gaia Bobò visibile presso @casavuota fino al 7 marzo 2021
Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodo Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodoinfoshop di Bologna
Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Bened Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Benedikt Hipp e Claudio Verna" visibile presso @monitorgallery fino al 29 gennaio @smileoftenlovemuch @benedikthipp
Alla mostra "In and against The War on Terra" di @ Alla mostra "In and against The War on Terra" di @oliver.ressler presso @thegalleryapart appena inaugurata e visibile fino al 12 marzo 2021.
Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviast Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviastucky presso @mesiaspace visibile fino al 30 gennaio dalle h12 alle h20
Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo anche a Roma presso la Libreria IL MATTONE 👇👇👇👇👇 in cui potete leggere testi sullo stato dell'arte attuale scritti da critici d'arte nonché nostri storici collaboratori come Achille Bonito Oliva, Pietro Marino, Giacinto Di Pietrantonio, Paolo Balmas, Antonello Tolve, Valerio Dehò, Dario Orphée La Mendola. Inoltre, i nostri giovani collaboratori hanno redatto pagine sulle mostre più interessanti del 2020 e molto altro ancora come una nuova sezione dedicata all'architettura...
200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè 200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè
@bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Ver @bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Verdi, Torino
#segnocè #bruttodavvero #artweek #torino
#SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutt #SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutto" di Leandro Elrich a @stregisrome sede romana di @galleriacontinua #segnocè
Carica altro… Segui su Instagram

Articoli Recenti: Segnonline

The Next Generation Short Film Festival

The Next Generation Short Film Festival

POST, nuova Call for Artist

POST, nuova Call for Artist

Il Castello di Rivoli saluta il 2020 e accoglie il 2021

Il Castello di Rivoli saluta il 2020 e accoglie il 2021

Giorno della Memoria 2021 al Polo del ‘900 di Torino

Giorno della Memoria 2021 al Polo del ‘900 di Torino

Ducato Prize

Ducato Prize

Cerca

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
© Rivista Segno. Tutti i diritti riservati - c.f. 91044050689 - p.i. 01464240686 - amministrazione@pec.rivistasegno.eu | Magnitude by AF themes.
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.