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Roger Welch

Cecilia Paccagnella

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Roger Welch

La “Narrative Art” nasce negli anni Settanta e risulta in linea con i dettami della più conosciuta Arte Concettuale. Nello specifico, questa corrente concentra il proprio interesse nell’analisi dell’arte attraverso il medium fotografico, legato al recupero della memoria e del tempo. Ogni artista, ovviamente, fa proprio questo “credo” e lo elabora a modo suo. Nonostante l’evoluzione della personalità di Roger Welch nel suo percorso artistico, in quanto fondatore di tale movimento permane una forte componente che tende ad un ritorno perenne alla volontà di scavare nel profondo delle persone, forse come un modo per conoscerle e riuscire ad instaurare un legame con esse. Nella personale presso la Galleria Opere Scelte (Torino) “Edgar Allan Poe’s Home”, il soggetto che Welch decide di “analizzare” è il famoso poeta americano. Tutta la mostra, infatti, è costituita da una grande “installazione”, composta da un’opera di video-art e da una serie di 24 acquerelli, disposti nelle due stanze della galleria, poste apparentemente singolarmente, come una classica esposizione di dipinti, ma legate da un filo conduttore che pone la necessità di leggere tutto l’allestimento in un discorso coerente e continuo.

Il punto di partenza è proprio il televisore che trasmette in loop il video in cui l’artista ha ripreso per ventiquattr’ore l’esterno della casa di Edgar Allan Poe (ora casa-museo situata nel Bronx – New York) e la stessa inquadratura al momento del montaggio è stata ribaltata: lo spettatore si trova di fronte ad un’inquadratura statica sulla vita di questa casa sdoppiata in un apparente specchio, accompagnata dallo scorrere del tempo scandito dal movimento di persone, animali e oggetti circostanti, ma soprattutto dal sorgere e tramontare del sole. Iniziando durante la notte, infatti, chi osserva percepisce una sensazione di specchiamento dell’edificio in un’ipotetica pozza d’acqua, ma, andando avanti, risulta palese che l’effetto percepito è fasullo, poiché solo frutto di un escamotage tecnico ingannevole. Dopo questo sguardo dall’esterno, Roger Welch accompagna lo spettatore in un tour all’interno della casa del poeta attraverso una personale reinterpretazione: gli acquerelli (ventiquattro come le ore riprese nel video), dipinti dallo stesso artista, raccontano gli ambienti che scandiscono gli spazi attraverso una focalizzazione sulle pareti delle stanze che costituiscono l’abitazione, rivisitate e “tappezzate” graficamente e idealmente dalla fantasia di Welch. Egli, infatti, dopo essersi recato sul luogo ed aver preso le misure di queste superfici, le ha riportate in scala su fogli di carta per poi tracciarci sopra, a matita, pattern naturalistici e floreali che richiamano piante, fronde di alberi e animali, colorati successivamente con una tavolozza ricca di colori, che restituiscono visivamente l’idea che è rimasta nell’artista una volta tornato a casa, a seconda dell’orario in cui ha osservato la stanza rappresentata. Questa finta tappezzeria, da un lato riprende fedelmente quella presente all’interno della casa risalente al 1800, dall’altro è influenzata dal ricordo dei colori e carte da parati in vendita presso il negozio della famiglia dello stesso Welch.

Il dialogo tra immagine in movimento e immagini statiche, pensate appositamente per l’esposizione in galleria, può essere letto su un duplice livello legato al tema dell’ossessione riscontrabile in entrambe le personalità: l’artista ha voluto proporre la stessa tematica sotto molteplici forme, Poe, invece, in questa casa è stato trasportato in un vortice di pazzia che l’ha stimolato a scrivere alcune delle sue opere migliori. In secondo luogo, Welch ha voluto approfondire la conoscenza di quest’ultimo anche da un punto di vista umano, cercando negli ambienti in cui ha vissuto la possibilità di conoscerlo direttamente, nonostante la componente temporale che gli impedisce di avere un dialogo fisico. Questa distanza immateriale, probabilmente, può essere riscontrata nell’immagine proposta in modo speculare, come ad indicare il mondo presente e, parallelamente, un aldilà che in questa vita Welch può raggiungere solo intuitivamente e visivamente, immortalando ventiquattr’ore che, scorrendo ininterrottamente, potrebbero dare l’illusione di un’immortalità del tempo.

Galleria Opere Scelte

via Matteo Pescatore 11/d, 10124 Torino

Roger Welch

Fino al 16 marzo 2019

Info: dal martedì al sabato, 15.30 – 20.00, e su appuntamento.

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