Jan Fabre (e non solo) alla Valle dei Templi

Forse parlo con la cosiddetta cognizione di causa, e il tono non potrà che essere corrosivo. Perché proporre un racconto su opere d’arte contemporanea, sulla loro strabiliante “innovazione”, sullo stupore (se ancora davvero stupiscono) che suscitano ai fruitori, mi pare che le riviste siano piene: colonne chilometriche di questo e di quell’altro; cioè di questo …