Nando Crippa

«Fin dal 1910», scrive Giulio Carlo Argan, «De Chirico aveva opposto al tumultuoso avvenirismo futurista l’idea di un’arte al di sopra della storia, metafisica, o di una classicità assoluta, al di fuori del tempo. Non v’è ombra di nazionalismo, ma soltanto il desiderio di una dimensione interiore irragiungibile dal fragore delle officine, dei traffici, delle …