Skip to content
Rivista Segno

Rivista Segno

Attualità Internazionali d'Arte Contemporanea

Primary Menu
  • Segno
    • Nell’ultimo numero
    • Redazione
  • Abbonamenti
    • Abbonamento regalo rivista Segno
  • Pubblicità
    • Specifiche pubblicità
    • Formati
    • Banner
  • Contatti
  • Segno TV
  • Segno digitale
  • Archivio eventi
  • Home
  • Notiziario
  • The Ground We Have in Common – I giardini del tè di Dazhangshan
  • Notiziario

The Ground We Have in Common – I giardini del tè di Dazhangshan

Cecilia Paccagnella

Condividi:

  • Stampa
  • E-mail
  • Facebook
  • Twitter

Fattoria di Kaoshui. ottobre 2018 - foto di Davide Gambino

Ogni figlio cresce in un contesto famigliare all’interno del quale è guidato ed educato al fine di assimilare determinati valori e principi etici universali con la speranza di lasciare andare nel mondo un essere umano consapevole e che possa contribuire a renderlo un posto migliore. Se prendiamo questa affermazione e la pensiamo in termini metaforici, chissà cosa pensa di noi Madre Natura, se è orgogliosa di noi, suoi figli, o se ci sta guardando dall’alto con gli occhi ricolmi di lacrime per il male che le stiamo facendo. Il problema del cambiamento climatico è una questione che ci riguarda ogni giorno ed è il risultato del nostro intervento sul mondo, perché, egoisticamente parlando, nel corso della storia abbiamo rincorso il progresso senza guardarci indietro e non notando le conseguenze. Un vecchio detto afferma “Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, ma a noi le lacrime stanno solo offuscando la dura verità che non siamo pronti ad affrontare, o, per lo meno, stiamo iniziando a vederla da lontano piano piano.

Il Premio Carlo Scarpa per il Giardino, sin dagli anni Novanta, ricerca nel mondo luoghi in cui il rapporto uomo-natura è volto alla cura e alla tutela dell’ambiente, veicolando al contempo tradizioni e culture in un campo sempre più mercificato e commerciale. Nell’edizione 2019 esso ha trovato nei giardini del tè di Dazhangshan – nella Cina meridionale – il vincitore del premio, al quale è dedicata la mostra “The Ground We Have in Common” presso le Gallerie delle Prigioni a Treviso. In queste celle adibite a spazio espositivo, il percorso guida lo spettatore attraverso la scoperta di questi giardini lontani, per mezzo di fotografie, materiali d’archivio, un documentario, alcune carte geografiche e un’installazione immersiva costituita da bustine di tè (prodotto finale che ci è tanto familiare). Questa visita sensoriale e virtuale ci permette di comprendere al meglio le condizioni in cui questi campi sono coltivati, anche da un punto di vista storico, tradizionale e soprattutto geografico, avendo la possibilità di ammirare queste meravigliose e verdi distese di tè che si nascondono dietro le bustine che siamo abituati ad immergere nell’acqua calda.

  • Map Dazhangshan Organic Tea Base
  • Fattoria di Kaoshui. ottobre 2018 – foto di Davide Gambino
  • Siepi parallele di Camellia Sinensis Dazhangshan – foto di Enrico Bossan

Parallelamente a questa indagine approfondita a livello quasi documentario, la mostra a cura di Patrizia Boschiero e Nicolas Vamvouklis, propone una selezione di artisti contemporanei rispondenti ai nomi di: Antonio Biasiucci, Andrea Caretto & Raffaella Spagna, William Cobbing, Petros Efstathiadis, Susan Hiller, Christiane Löhr, Laura Pugno, Naufus Ramírez–Figueroa, Elham Rokni, Armén Rotch & Gilda RG, Michele Spanghero, Cao Yuxi (James) che allo stesso modo impegnano la loro ricerca artistica nella proiezione estetica della loro personale percezione di questo rapporto tra l’uomo e la natura. Le sale al primo piano ospitano dunque opere antecedenti o realizzate appositamente per l’occasione, attraverso tecniche di vario tipo, in cui è evidente la preoccupazione comune di un’umanità che deve tornare ad essere consapevole dell’ambiente in cui vive ed impegnarsi a preservarlo e salvaguardarlo. 

  • Michele Spanghero, Listening is Making Sense 2016
  • Petros Efstathiadis, Gold Rush 2016
  • Naufus Ramirez Figueroa, Hidden in plain view 2014
  • Christiane Lohr, Untitled 02
  • Antonio Biasiucci, Magma Series 1987-95

Questo doppio percorso – in primo luogo documentario e in secondo luogo artistico – trova sintesi concreta nell’installazione posta nella piazzetta anteriore l’ingresso della mostra: “Here in my Garden”, a cura di Tobia Scarpa ed Enrico Bossan. Essa è costituita da assi verticali alternate, sulle quali troviamo fotografie dei giardini del tè e specchi, permettendo una riflessione continua che sembra restituire la percezione dell’immensità di queste piante perfettamente in linea l’una con l’altra. L’accuratezza della coltivazione, vista dall’alto appare quasi geometrizzata e, in questo contesto, dà l’impressione di un giardino onirico, che impone la propria presenza in un contesto urbano che lo opprime e lo schiaccia, creando un dialogo che sembra urlare “Al lupo! Al lupo!”, suggerendo un bisogno di maggiore consapevolezza e di attenzione. 

  • Installazione_Here in My Garden

Ma la speranza è sempre l’ultima a morire e il Premio Carlo Scarpa sembra aver scelto i giardini di Dazhangshan anche per questo: piccola luce di buon auspicio che cerca di emergere all’interno di un paese come la Cina, principale responsabile e al contempo vittima dei cambiamenti globali.

The Ground We Have in Common – I giardini del tè di Dazhangshan

Prorogata fino al 1° settembre 2019

Gallerie delle Prigioni

Piazza del Duomo, 20, 31100 Treviso

Info: dal martedì al venerdì, 15.00 – 19.00; sabato e domenica, 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00

Tags: Fondazione Benetton I giardini del tè di Dazhangshan Premio Carlo Scarpa The Ground We Have in Common

Continue Reading

Previous: L’ultimo saluto ad Eliseo Mattiacci
Next: Ci lascia Antonio Trotta. Per lui trasformare il marmo era un fatto di luce

Potrebbe interessarti anche

Chiara Fumai | As Walls Keep Shifting
  • Notiziario

Chiara Fumai | As Walls Keep Shifting

Maria Vinella
Fondazione Biscozzi / Rimbaud
  • Notiziario

Fondazione Biscozzi / Rimbaud

Comunicato Stampa
Pistoletto La nostra storia guarda avanti
  • Notiziario
  • Rivista
  • Segno Story

La nostra storia guarda avanti

Maria Letizia Paiato
unnamed-63 Giovanna Cassese riconfermata come Presidente dell’ISIA di Faenza
  • Notiziario

Giovanna Cassese riconfermata come Presidente dell’ISIA di Faenza

Redazione
Eva Marisaldi, immagine guida XV Giornata del contemporaneo, 2019. AMACI: XV GIORNATA DEL CONTEMPORANEO
  • Anticipazioni
  • Notiziario

AMACI: XV GIORNATA DEL CONTEMPORANEO

Redazione
De Chirico, Giorgio (1888-1978): Ariadne, 1913 New York Metropolitan Museum of Art *** Permission for usage must be provided in writing from Scala. De Chirico a Palazzo Reale di Milano
  • Notiziario

De Chirico a Palazzo Reale di Milano

Redazione

È online il nuovo sito

Compra l’ultimo numero

Segno 279

Segno 279 - Dicembre/Gennaio 2021

segnonline

Segnonline
Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Alla mostra "Double Fantasy" di Milica Ćirović e Ola Czuba a cura di Gaia Bobò visibile presso @casavuota fino al 7 marzo 2021
Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodo Da oggi trovi la rivista anche nella #libreriamodoinfoshop di Bologna
Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Bened Alla mostra "Il tempo regola l'atto. Atto II Benedikt Hipp e Claudio Verna" visibile presso @monitorgallery fino al 29 gennaio @smileoftenlovemuch @benedikthipp
Alla mostra "In and against The War on Terra" di @ Alla mostra "In and against The War on Terra" di @oliver.ressler presso @thegalleryapart appena inaugurata e visibile fino al 12 marzo 2021.
Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviast Alla mostra "Come l'acqua che scorre" di @silviastucky presso @mesiaspace visibile fino al 30 gennaio dalle h12 alle h20
Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo Da oggi il n.279 di Rivista Segno potete trovarlo anche a Roma presso la Libreria IL MATTONE 👇👇👇👇👇 in cui potete leggere testi sullo stato dell'arte attuale scritti da critici d'arte nonché nostri storici collaboratori come Achille Bonito Oliva, Pietro Marino, Giacinto Di Pietrantonio, Paolo Balmas, Antonello Tolve, Valerio Dehò, Dario Orphée La Mendola. Inoltre, i nostri giovani collaboratori hanno redatto pagine sulle mostre più interessanti del 2020 e molto altro ancora come una nuova sezione dedicata all'architettura...
200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè 200 20x20 di 20 artisti #zamagniarte #segnocè
@bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Ver @bruttodavvero via Sant’Ottavio incrocio via Verdi, Torino
#segnocè #bruttodavvero #artweek #torino
#SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutt #SEGNOEXTRA Inaugurazione della mostra "Soprattutto" di Leandro Elrich a @stregisrome sede romana di @galleriacontinua #segnocè
Carica altro… Segui su Instagram

Articoli Recenti: Segnonline

Giorno della Memoria 2021 al Polo del ‘900 di Torino

Giorno della Memoria 2021 al Polo del ‘900 di Torino

Ducato Prize

Ducato Prize

Catch the moon – prima edizione

Catch the moon – prima edizione

Può essere quello di Venere

Può essere quello di Venere

Sonia Andresano “BARCODE”

Sonia Andresano “BARCODE”

Cerca

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche su controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
© Rivista Segno. Tutti i diritti riservati - c.f. 91044050689 - p.i. 01464240686 - amministrazione@pec.rivistasegno.eu | Magnitude by AF themes.
loading Annulla
L'articolo non è stato pubblicato, controlla gli indirizzi e-mail!
Verifica dell'e-mail non riuscita. Riprova.
Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail.