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Valentina Palazzari: “AFFUOCO”

Un‘inquietante scenario si apre difronte ad i miei occhi mentre osservo un vecchio chiostro francescano, ora divenuto sede di uffici comunali, in cui è stata allestita l’installazione site-specific di Valentina Palazzari (Terni, 1975) prodotta in occasione della V edizione di UV – Urban Vision Festival ad Acquapendente (VT).

A cura di Davide Sarchioni, il lavoro dell’artista umbra s’impernia sulla rilettura dell’archetipa funzione dello spazio reintroducendo, grazie all’immissione di materiali poveri e di riuso, quell’aura di spiritualità e meditazione storicamente offerta dalla dottrina francescana. “AFFUOCO”, così è denominato il progetto installativo, è una denuncia nei confronti dello stato di degrado che attualmente vige nell’intero panorama socio-culturale italiano, ove incuria e desolazione sono all’ordine del giorno. Quella di Valentina è una “messa a fuoco” sui valori persi – come la profondità e l’umanità – ma degni di essere riproposti all’attenzione del pubblico dell’arte e non solo, in controtendenza rispetto a quella visione superficiale che tuttora ci circonda. Impiegando vari accorgimenti scenici e differenti materie di reimpiego, Palazzari realizza un lavoro distinto in tre aree che ben si conciliano tra loro presentandosi come unico intervento da esplorare in tutta la sua interezza ed evocando un’idea di vuoto ed abbandono.

Solo percorrendo l’antico quadriportico del chiostro è possibile girare attorno al lavoro come una preghiera carpendone il fine ultimo, sia dal punto di vista visivo sia etico, come affermato dalla stessa Palazzari: «Il mio intento è stato quello di riportare l’originario senso d’integrità francescano con gli ideali di povertà, ricerca interiore e dialogo profondo».       

La profondità degli intenti artistici qui affrontati è esaltata da umili ma potenti elementi. In primis la capanna di lamiere arrugginite che, chiusa da una catena, diviene sintesi di introspezione, accoglienza spirituale e raccoglimento. Ulteriore richiamo all’introversione e alla riflessione è resa attraverso il rivestimento di alcune colonne del portico che, coperte dalle stesse lamiere del vano sopra citato, manifestano, nonostante la loro povertà e consunzione, imponente dignità e austera bellezza. Mentre nel lato lungo del chiostro corre una deriva di vasi vuoti, scomposti e non funzionali, che ricordano l’immagine di una passata mareggiata di cui permangono solo frammenti inutili ed inetti, forse allegoria di quella parte deludente della società odierna che sempre più popola le nostre strade cercando il selfie migliore da postare sui social ma incurante dei numerosi allarmi oggi vigenti. Infine, nell’angolo opposto rispetto alla capanna domina una catasta di legni parzialmente combusti: iconico rimando alla triste vicenda, avvenuta nel non lontano 15 aprile 2019, del crollo della cupola di Notre-Dame. Ferite culturali che accomunano lo stato di trascuratezza del bel paese con quella di altre nazioni europee, segnalando e ribadendo un proverbio leggendario: tutto il mondo è paese.

“Valentina Palazzari: “AFFUOCO”

a cura di Davide Sarchioni

dal 5 luglio al 10 settembre 2019

Chiostro di San Francesco – Museo della Città Civico e Diocesano

piazza Santa Maria, 2 – 01021 – Acquapendente (VT)

orario: lunedì – venerdì dalle 9:00 alle 18:00; sabato e domenica su appuntamento

ingresso libero

info e prenotazioni: urbanvisionfestival.chiara@gmail.com

tel: +39 338 25.19.762

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