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EFFIMERA Suoni, luci, visioni al MATA di Modena

Il MATA di Modena ospita una nuova edizione di Effimera-Suoni, luci, visioni a cura di Fulvio Chimento e Luca Panaro. Protagoniste le opere di Carlo Bernardini, Sarah Ciracì e Roberto Pugliese che riconfermano l’assunto fondante che già era stato di Effimera 2016: individuare e valorizzare artisti, preferibilmente italiani e con esperienza all’estero, che fanno dell’utilizzo avanzato della tecnologia la propria cifra stilistica.

Effimera si presenta dunque come un attento strumento di approfondimento e di escavazione critica sui più recenti rapporti tra arte e New Media, ibridazioni fascinose e pervase da input sempre nuovi. Se la prima edizione, Effimera-Relazioni disarmoniche, aveva rinvenuto il proprio topos nel web inteso come strumento di ricerca artistica esponendo opere di Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli, quest’anno l’attenzione dei curatori si è invece focalizzata sull’analisi della componente immateriale.

Scrive Luca Panaro: “L’importanza di orientare il proprio sguardo verso qualcosa che sia labile come il mondo che viviamo, permette di ricucire lo scollamento tra ciò che è considerato arte e il restante mondo delle idee. Abbiamo dunque pensato di avvalerci di tre parole chiave per comprendere la caducità della condizione attuale: suoni, luci, visioni. Ingredienti già presenti nelle ricette dell’arte contemporanea, ma qui rivisitate in chiave attuale, con lo scopo di normalizzare alcune sperimentazioni sostenute in passato con scarsa continuità”.

Immateriale ed effimera pertanto, l’arte sventaglia qui un diapason sorprendente per soluzioni formali ed inneschi sensoriali. I 500 mq di superficie del MATA sono stati appositamente suddivisi in tre ambienti, atti ad accogliere singolarmente gli artisti partecipanti, dispiegando un attraversamento immersivo e perturbante, una vera gesamtkunstwerk. E’ di certo sollecitato un approfondimento sull’arte ambientale che traendo i propri enzimi dalle fondamentali invenzioni dei Futuristi e di Lucio Fontana, si rinnova innestandosi ad un ductus del tutto innovativo e innervandosi in una mirabile trama di suoni, luci, visioni.

Come scrive Fulvio Chimento: “L’attualità ci racconta di un recupero profondo dell’arte ambientale, che nel tempo ha saputo sopravvivere come “sottotraccia”, tanto da tornare a essere un punto di riferimento importante per le ultime generazioni di artisti, che da essa mutuano molti principi, affinandone componenti teoriche e compositive: la grande diffusione delle installazioni negli ultimi decenni trova un riflesso diretto anche in quella stagione, mentre la sofisticazione dei mezzi tecnologici ha permesso di raggiungere vette compositive al tempo inesplorabili”.

A fare da ouverture è Roberto Pugliese (Napoli, 1982). La ricerca di Pugliese da sempre assimila i nutrienti della Sound Art e dell’Arte Cinetica e Programmata traducendoli in ardite intuizioni ove suono e materia, natura ed artificio, classicità e contemporaneità si commettono scardinando le rigorose griglie dei media artistici e generando nel fruitore cortocircuiti sinestestetici e meta-linguistici. L’intangibilità del suono muta sostanza e s’addensa negli affreschi digitali di Sarah Ciracì (Grottaglie, 1972). L’inedita Like an ocean with its waves…, realizzata specificamente per Effimera, esplora singolari universi di forme: le visioni della Ciracì sono flussi metamorfizzanti che trattengono a stento l’immagine prima che fugga in un liquido ed incessante contrappunto. Il percorso trova il suo arrivo nell’installazione luminosa in fibra ottica di Carlo Bernardini (Viterbo, 1966). Bernardini assimila sapientemente la lezione di Fontana per rinnovarla attraverso il suo alto scatto inventivo: la legittimazione dello spazio quale elemento consustanziale dell’opera d’arte si giustappone ad un uso precipuo della fibra ottica che qui trasfigura in articolazioni saettanti, veri prodigi disegnativi.

Effimera-Suoni, luci, visioni è realizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Modena e con il supporto di Coptip e del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI.

Fino al 7 Maggio 2017.

 

MATA

Via della Manifattura dei Tabacchi, 83

41126 Modena MO

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