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L’estate di Castelbasso dalla Roma anni Sessanta al cosmo di Alberto Di Fabio

Tutto pronto per la stagione espositiva della Fondazione Malvina Menegaz che come di consueto, oramai da oltre un decennio, anima le estati del piccolo e incantevole borgo di Castelbasso (TE). Raccontare l’arte contemporanea di ieri e di oggi è il tema trainante delle due mostre, entrambe curate da Laura Cherubini e Eugenio Viola, riconfermati nel ruolo. Due proposte di alto profilo: la prima mostra, C’era una volta a Roma. Gli anni Sessanta intorno a piazza del Popolo, propone uno spaccato su quel gruppo di giovani artisti che nei primi anni Sessanta a Roma, fuoriuscendo dalla stagione breve ma intensa della pittura informale e dopo aver azzerato tutto attraverso il monocromo, dà vita a una cultura dell’immagine che intreccia icone del consumo di massa e citazioni dai movimenti italiani protagonisti del primo Novecento europeo, su tutti il Futurismo e la Metafisica. Un gruppo eterogeneo, costituito da artisti diversi sia per sensibilità sia per modus operandi, che è stato per l’appunto anche definito “Scuola di piazza del Popolo” perché si ritrovava in quella storica zona di Roma dove c’era il caffè Rosati ma soprattutto la galleria “La Tartaruga” di Plinio De Martiis e inoltre, sempre nella stessa area, la galleria “La Salita” di Gian Tomaso Liverani. A piazza del Popolo e dintorni, oltre all’americano di Roma Cy Twombly, arrivato nel ’52 con Robert Rauschenberg, e poi tornato per restarvi nel ’57, troviamo De Kooning, l’italoamericano Scarpitta che poi tornerà a New York con Leo Castelli, Mimmo Rotella, Fabio Mauri; Giuseppe Uncini e Francesco Lo Savio che con il fratello di quest’ultimo Tano Festa e con Mario Schifano e Franco Angeli espone in una serie di mostre; Jannis Kounellis, Pino Pascali, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Umberto Bignardi, Gino Marotta, Sergio Lombardo, Renato Mambor, Cesare Tacchi. Ognuno di questi artisti è impegnato in un personale cammino intellettuale, artistico ed esistenziale. Sono seguiti soprattutto da critici-poeti, come il grande Emilio Villa e Cesare Vivaldi, dalla mitica direttrice della GNAM Palma Bucarelli, dai giovani Maurizio Fagiolo e Vittorio Rubiu. Ma in quegli stessi anni Piazza del Popolo è anche il punto di ritrovo per un gruppo di poeti Novissimi che spesso intersecano il proprio lavoro e la propria vita con quella degli artisti romani. Scrittori, registi e giornalisti, tutto il mondo intellettuale e creativo si ritrova in questo luogo, un universo di idee e persone che ruota intorno ai caffè della piazza e di cui fanno parte anche Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Albero Arbasino, Goffredo Parise ed Ennio Flaiano. Un’epoca indimenticabile, oggi riattraversabile nella mostra di Castelbasso nelle opere di: Franco Angeli, Nanni Balestrini, Umberto Bignardi, Mario Ceroli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, Francesco Lo Savio, Renato Mambor, Gino Marotta, Fabio Mauri, Pino Pascali, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Cy Twombly, Giuseppe Uncini.

La seconda mostra Paesaggi della mente, è invece dedicata ad Alberto di Fabio, eclettico e sensibile artista, noto per la sua originale pittura suggestionata da temi desunti dall’ambito scientifico. Una mostra che segna anzitutto il suo ritorno  nella terra natia, dalla quale è assente da anni, diviso in continue permanenze fra Roma e New York. Un ritorno fra le montagne che sono state la sua prima fonte d’ispirazione e che da bambino hanno esercitato su di lui un fascinoso richiamo verso l’ignoto. Qui, Di Fabio, sotto forma di antologica espone molte delle opere fra le più significative del suo percorso, mettendo insieme un’esposizione che, se da una parte mette un punto sullo status della sua carriera, dall’altro, lascia aperti gli orizzonti verso futuri e possibili immaginari conoscitivi sulla natura del cosmo e dell’uomo. Una poetica la sua, elegante e intimista, capace di toccare le corde dell’animo lasciando lo spettatore avvolto nel mistero, spingendolo ad interrogarsi sulla natura delle cose e a non fermarsi al solo dato dell’apparenza.

Dal 12 luglio al 31 agosto 2014. C’era una volta a Roma.Gli anni Sessanta intorno a piazza del Popolo, Palazzo De Sanctis, Castelbasso (TE); Alberto Di FabioPaesaggi della mente, Palazzo Clemente, Castelbasso (TE).

Info:www.fondazionemenegaz.it

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