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MIA Photo: la Milano da Vedere

Chiuse le porte dell’ottava edizione del MIA Photo Fair, svoltasi lo scorso week-end dal 9 al 12 marzo 2018, ideata e diretta da Fabio e Lorenza Castelli, anche quest’anno presente al The Mall, struttura comoda e ben raggiungibile, ma probabilmente non più sufficiente a contenere il flusso crescente puntualmente registrato da questa Fiera: 25.000 spettatori di buona varietà (tra curiosi, esperti, e persino famiglie con prole sorprendentemente attenta e divertita), venuti non soltanto per diletto visti gli ottimi risultati di vendite (più dell’80% delle gallerie partecipanti ha concluso affari). Obiettivo centrato, è proprio il caso di dirlo.

Sul contenuto va notata una decisa scrematura rispetto all’edizione precedente, con proposte molto più narrative e ben ancorate al medium, senza privare, comuque, ancora qualche piccolo vezzo piuttosto estroso. L’immagine è la vera protagonista, passando da superbi classici, quali Hiroshi Sugimoto e Larry Fink (Spazio Damiani di Bologna) e chiaramente Luigi Ghirri e Gabriele Basilico (Photo&Co di Torino), fino a proposte emergenti dove va citato il progetto Still Young della galleria milanese Still e la promettente Gaia Squarci.

Un’edizione ricca di argomenti, a marcare la natura divulgativa della fotografia, evidenti nei Talk dove spicca la lectio magistralis di Massimo Recalcati sulla psicanalisi e collezionismo, ma infusi in tutte le iniziative dei quattro giorni di fiera, collegati dal fil rouge della Memoria, come dimostra la realizzazione del Premio Archivi Aperti, vinto dall’Archivio Carla Cerati, atto ben accolto dato il silenzio generale alla recente scomparsa della fotografa, una scheggia di Storia. Memoria che ritorna anche nella scelta del Premio BNL, vinto da Letizia Cariello, presentata dalla galleria Massimo Minini di Brescia, con il progetto Joie de Vivre, un tuffo nel passato spensierato e genuino di una coppia in vacanza a Saint-Tropez, leggermente esagerato nella metafora del cassetto-memoria, ma ottimo nell’accento sul doppio fotografico.

Non è mancato un’occhio all’internazionalità, con 37 gallerie estere (il doppio in confronto allo scorso anno) su 90 partecipanti, e l’altro sull’editoria, sistemata in una zona più compatta rispetto al passato ma con maggior impatto visivo per il visitatore, trovando immediatamente gli stand dedicati.

Si segnalano infine, l’inossidabile Silvia Camporesi (MBL Maria Livia Brunelli di Ferrara), gli amnitoici ed onirici Acqua Aura e Sebastian Bieniek (Luisa Catucci Gallery di Berlino), le glaciali e sublimi foto di Luca Lupi e Darren Harvey-Regan (Passaggi Arte Contemporane di Pisa)

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