Sabato 21 gennaio inaugura alla Galleria B4 di Bologna “Si vis pacem, para bellum”, la personale dell’artista abruzzese Zino (all’anagrafe Luigi Franchi) che presenta una sua personale riflessione su un tema di stretta attualità quale quello dell’uso, della percezione e della diffusione delle armi da fuoco nel mondo. Il progetto, a cura di Luca Ciancabilla, vuole mettere in risalto quella sottile linea di confine che c’è tra il gioco e le armi, appoggiandosi per questo fine ad un linguaggio artistico quanto più diretto e semplice, con la volontà di evidenziare quanto i due ambiti siano sovrapponibili. La quantità di armi in circolazione, la loro pervasività in tutti gli strati sociali, la loro facilità di acquisto, l’uso indiscriminato che se ne fa hanno fatto perdere di vista la reale natura di questi oggetti con cui abbiamo a che fare tutti fin dall’infanzia con una capillare diffusione attraverso i giochi per bambini e i videogame. Secondo lo Small Arms Survey le armi leggere in circolazione sul pianeta si aggirano intorno alle 875 milioni di unita , prodotte da oltre 1.000 aziende situate in circa 100 paesi differenti, con un commercio mondiale che supera il valore di 6 miliardi di dollari annui. Questi dati sono in grado di fornirci un quadro molto realistico di una situazione che presenta diverse criticità. La maggior parte delle armi da fuoco in circolazione sul pianeta e in possesso di privati con 650 milioni di unita su un totale di 875 milioni allora esistenti. I maggiori esportatori di armi di piccolo calibro e armi leggere sono Stati Uniti e ltalia. Nelle due stanze della galleria B4, dunque, saranno allestite due installazioni che, unite dalla tematica comune, declinano le riflessioni sull’argomento da parte di Zino attraverso i due linguaggi visivi che caratterizzano le sue ultime ricerche stilistiche.
Nella prima sala saranno esposte 10 opere a parete che, attraverso l’uso dei mattoncini lego, daranno forma a 10 diverse tipologie di armi da fuoco. Sulla superficie sara applicata una didascalia che spieghera di che tipo di arma si tratta mettendone in luce le caratteristiche tecniche, la diffusione e l’uso che ne e stato fatto in alcuni tra gli attentati piu sanguinosi degli ultimi anni. Contenuto e stile diventano dunque indissolubili. Le armi, come i lego, sono diventate gioco perdendo la loro natura aggressiva per divenire prodotti alla portata di tutti, acquistabili, piu o meno facilmente, online o in negozi specializzati che creano apposite pubblicita per renderle sempre piu appetibili ai potenziali acquirenti. Nella seconda stanza saranno esposte 4 opere che mostrano come un cosi alto tasso di diffusione di armi porta inevitabilmente ad un esponenziale proliferazione di conflitti. Attualmente nel mondo sono in corso guerre in 67 paesi che vedono la partecipazione di 746 gruppi di milizie più o meno organizzati. E’ un numero impressionante che fa comprendere l’estrema facilita con cui oggi e possibile creare un conflitto armato. E’ diventato una specie di Risiko, un gioco. Questo aspetto grottescamente “ludico” che le guerre oggi si portano dietro e il fulcro dei lavori in cui delle miniature di soldati agiscono in un ambiente realizzato con delle sfere di plastica colorate. Le sfere colorate si pongono sia come metafora della valenza “ludica” della guerra, della leggerezza con cui i conflitti esplodono nel mondo e della facilita con cui e possibile organizzarli, sia come simbolo delle dinamiche sociali tra le comunita che, in continua metamorfosi, creano sempre nuovi contesti su cui costruire e far proliferare le attivita belliche. Le opere saranno implementate con contenuti di realta aumentata fruibili attraverso un app (Aurasma) per dispositivi android e iOS in cui si potranno avere informazioni aggiuntive sull’opera e sulla mostra.